Tari alle stelle: a Catania si paga più di tutti!

Catania affronta nuovi rincari della Tari, con un impatto crescente sulle famiglie e un quadro che evidenzia differenze rispetto ad altre città italiane

24 novembre 2025 12:40
Tari alle stelle: a Catania si paga più di tutti! -
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La questione dei rifiuti resta uno dei temi più critici per le famiglie siciliane, che anche nel prossimo anno dovranno fare i conti con una Tari in ulteriore crescita. Secondo le ultime analisi, il 2025 si prospetta come un anno in cui la pressione economica aumenterà ancora, confermando l’Isola tra le regioni con i costi più alti d’Italia. A incidere non sono solo le dinamiche locali, ma un quadro nazionale in cui il Mezzogiorno continua a pagare un conto più salato rispetto al resto del Paese.

Un quadro regionale complesso e poco efficiente

Le difficoltà strutturali della gestione dei rifiuti restano evidenti, a partire da una raccolta differenziata che non riesce a tenere il passo con le regioni più virtuose. La Sicilia non supera il 55%, collocandosi all’ultimo posto in Italia e molto distante dalle performance del Nord, che sfiorano il 73%. Carenze impiantistiche, un sistema di smaltimento spesso inefficiente e la scarsa qualità del materiale differenziato fanno lievitare i costi che poi si riflettono direttamente sulle bollette dei cittadini.

Catania tra le città più care d’Italia: cosa cambia davvero

Il dato più significativo arriva proprio da Catania, che si conferma tra i capoluoghi più costosi del Paese. Nel 2024 una famiglia tipo ha pagato 475 euro, un valore nettamente superiore alla media nazionale (337,77 euro) e più alto anche rispetto ad altre città siciliane come Palermo. Intanto, nel 2025 le famiglie dell’Isola dovranno sborsare in media 402 euro, in aumento rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, la Tari continua a salire e toccherà i 340 euro, complice anche l’introduzione delle componenti perequative di Arera, come la quota UR3a che finanzierà il futuro bonus sociale rifiuti. Gli aumenti riguardano ben 95 capoluoghi, con rialzi particolarmente marcati al Centro-Nord, mentre solo 14 città vedranno una riduzione delle tariffe.

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