ASP Trapani presenta il libro e il calendario dei pazienti del Dipartimento di Salute Mentale al Museo Pepoli

Quando la cura diventa cultura: iniziativa al Museo Pepoli di Trapani

Mercoledì 17 dicembre, alle ore 17:00, il Museo regionale Pepoli di Trapani ospiterà un’importante iniziativa organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP Trapani. L’evento si intitola “Quando la cura diventa cultura” e si propone di presentare un libro e un calendario frutto del lavoro dei pazienti coinvolti nei progetti di “Budget di Salute”.

L’evento rappresenta un passo significativo per estendere la cura oltre i confini tradizionali della sanità, trasformandola in un’opportunità di narrazione, immagine e bellezza condivisa. I due progetti culturali presentati testimoniano come la fragilità, quando supportata da una rete integrata di risorse, possa evolvere in creatività e partecipazione attiva nella comunità.

Tra gli ospiti d’onore, saranno presenti il commissario straordinario dell’ASP, Sabrina Pulvirenti, e il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Gaetano Vivona. La loro partecipazione sottolinea l’importanza di integrare la cura con la cultura, valorizzando i percorsi terapeutico-riabilitativi.

Il primo progetto in evidenza sarà il volume “Trapani la città di tesori nascosti”. Questo libro nasce da una sinergia tra un utente e un professionista esperto, che hanno combinato le loro competenze e vissuti per offrire alla comunità una nuova prospettiva sul patrimonio artistico della città. Una vera e propria reinterpretazione che invita alla scoperta di tesori poco conosciuti.

Inoltre, verrà presentato il calendario “Dott Art” 2026, realizzato da un altro utente con il supporto di un esperto. Ogni pagina del calendario è arricchita dai ritratti degli operatori del Centro di Salute Mentale di Trapani, figure chiave che accompagnano gli utenti nel loro percorso di crescita e riabilitazione.

L’iniziativa di domani non solo celebra il talento e la creatività dei pazienti, ma rappresenta un messaggio potente di inclusione e partecipazione, ribadendo che la cultura può essere uno strumento di cura e di riscatto sociale.

In un’epoca in cui la salute mentale è un tema sempre più centrale, eventi come questi contribuiscono a destigmatizzare e a promuovere una maggiore empatia e comprensione nella comunità. Cultura e cura non sono più entità separate, ma si intrecciano in un percorso di crescita condivisa.