Dietro un portone qualunque di Catania, una dimora ha conservato l’anima di un’epoca che non c’è più

In pieno centro a Catania sorge Villa Manganelli, residenza ottocentesca che racconta la città nobile e riservata del passato.

24 dicembre 2025 15:00
Dietro un portone qualunque di Catania, una dimora ha conservato l’anima di un’epoca che non c’è più - Foto: Ji-Elle/Wikipedia
Foto: Ji-Elle/Wikipedia
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Un’eleganza nascosta nel cuore della città

A chi percorre ogni giorno via Etnea, fra vetrine e rumore, sfugge un dettaglio: dietro uno dei portoni che si aprono lungo la via più famosa di Catania, si cela una casa che è un frammento di storia.
È Villa Manganelli, una residenza nobiliare costruita nella seconda metà dell’Ottocento per i principi Manganelli, una delle famiglie più note dell’aristocrazia catanese.

L’edificio, oggi inglobato nel tessuto urbano moderno, rappresenta un raro esempio di architettura privata post-barocca. Non ha la monumentalità dei grandi palazzi nobiliari, ma ne conserva l’anima: facciate sobrie, finestre ritmate, interni luminosi e un impianto che parla di discrezione più che di ostentazione.
È una casa “da vivere”, come amavano dire i proprietari, e non solo da mostrare. Le proporzioni armoniose, i soffitti alti e gli spazi raccolti raccontano la transizione tra due epoche: quella del fasto barocco e quella della modernità borghese che stava per arrivare.

Un simbolo della Catania che cambiava

Quando fu costruita, Catania stava cambiando volto. Le famiglie nobili, dopo i grandi rifacimenti seguiti al terremoto del 1693, cercavano residenze più intime, lontane dalle residenze eccessivamente scenografiche del secolo precedente.
Villa Manganelli risponde proprio a quella esigenza: un luogo di rappresentanza, ma con un’atmosfera domestica.

L’interno, pur modificato in parte nel corso del tempo, conserva la sua struttura originaria: sale ampie, un androne d’ingresso che si apre su un cortile lastricato e una distribuzione lineare, tipica delle dimore nobili ottocentesche.
L’esterno, in pietra lavica e intonaco chiaro, riprende la tradizione locale ma con linee più sobrie, quasi a segnare il passaggio da un gusto decorativo a uno più misurato.

Oggi la villa, pur non essendo accessibile al pubblico, resta una delle testimonianze più autentiche della vita aristocratica catanese del XIX secolo. In un contesto urbano che cambia di continuo, la sua presenza discreta ricorda quanto la città sappia ancora custodire la propria memoria, anche quando la nasconde dietro una facciata.

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