I quattro lampioni che a Catania raccontano più di un secolo di leggende
Piazza Università, nel cuore di Catania, svela le sue leggende attraverso quattro lampioni simbolici che raccontano storie antiche e sorprendenti.
Le figure che osservano Catania da oltre un secolo
Nel cuore di Catania, dove Via Etnea si apre in una delle sue piazze più eleganti, c’è un luogo che sembra familiare a tutti, ma che in realtà custodisce un dettaglio che spesso si nota solo quando ci si ferma davvero. In Piazza Università, accanto ai palazzi storici e al continuo passaggio di studenti, turisti e cittadini, svettano quattro lampioni diversi da qualsiasi altro si trovi nel resto della città. Non sono semplici elementi d’arredo: raccontano storie che arrivano da lontano, tramandate per generazioni e scolpite nel metallo per non essere dimenticate.
Ciascuno dei quattro lampioni rappresenta una figura o un episodio legato alla tradizione catanese: l’Uomo di pietra, il Paladino Uzeta, Colapesce e i Fratelli Pii. Quattro personaggi che appartengono a epoche e mondi diversi, ma che condividono la stessa funzione: ricordare ai passanti che la città non è fatta solo di pietra lavica e palazzi barocchi, ma anche di racconti popolari che hanno segnato l’immaginario collettivo.
Basta osservarli da vicino per scoprire dettagli che non si colgono a un primo sguardo: piccoli rilievi, pose decise, sguardi fermi che sembrano dare voce a storie che Catania custodisce con naturalezza.
Le leggende scolpite nel ferro, tra mito, fede e resistenza
L’Uomo di pietra, secondo la leggenda, sarebbe un giovane punito per la sua presunzione, trasformato in roccia per aver sfidato forze più grandi di lui. Il Paladino Uzeta, invece, richiama le antiche narrazioni cavalleresche, popolari in tutta la Sicilia, ma particolarmente radicate nell’area etnea. Colapesce, forse la figura più conosciuta, è rappresentato nel momento in cui sorregge una delle colonne su cui poggerebbe l’isola, vittima e al tempo stesso custode del mare che l’ha inghiottito. Infine, i Fratelli Pii, simbolo di devozione e sacrificio, ricordano la leggenda di due giovani che salvarono i propri genitori dalla furia dell’Etna, caricandoli sulle spalle durante un’eruzione.
Questi quattro lampioni furono realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, quando la piazza venne ridisegnata con un gusto che univa funzionalità e simbolismo. Da allora sono rimasti lì, immobili ma sempre presenti, a vegliare sulla vita quotidiana della piazza. E mentre la città cambiava intorno a loro, continuavano a rappresentare un ponte tra passato e presente, mantenendo vive tradizioni che rischierebbero altrimenti di rimanere confinate nei libri o nei ricordi di qualche anziano.