Il campanile che resiste al tempo: la chiesa che ha protetto il cuore di Santa Venerina

Una presenza che segna il paese

A Cosentini, frazione di Santa Venerina tra le pendici verdi dell’Etna e il profumo degli agrumeti, si alza la Chiesa di Maria Santissima del Rosario.
Non è solo un edificio religioso: è la memoria di una comunità intera, un punto di riferimento che racconta secoli di vita, paure e rinascite.

La sua storia comincia nel XVII secolo, quando nel borgo, ancora piccolo e sparso, nacque l’esigenza di un luogo di preghiera comune.
Da allora la chiesa ha attraversato i secoli sopravvivendo a terremoti e scosse che più volte hanno ferito l’area etnea, tra cui quello devastante del 1908 e quello del 2002, che lasciò il segno su molti edifici della zona.

Ricostruita, ampliata, consolidata, la chiesa non ha mai smesso di essere il centro simbolico di Santa Venerina.
La sua facciata chiara, semplice ma elegante, guarda la strada principale del paese come a voler vigilare, ancora oggi, sul ritmo lento della vita quotidiana.

Dentro le mura della devozione

All’interno, l’atmosfera cambia subito.
Le pareti raccontano la devozione popolare e la forza di un paese che non si è mai arreso. L’altare maggiore, dedicato alla Madonna del Rosario, è incorniciato da marmi locali e decorazioni sobrie, segno di una fede sincera e concreta.

Le navate sono luminose, percorse da una luce che filtra dolcemente dalle finestre alte.
Le statue dei santi, portate in processione durante l’anno, sono conservate con cura, perché ognuna rappresenta un legame antico tra le famiglie e la loro storia.

La torre campanaria, più volte restaurata, è rimasta il simbolo visivo del paese.
Ogni rintocco segna i momenti importanti della giornata, ma anche della vita: battesimi, matrimoni, funerali, feste.
È come se il suono delle sue campane avesse scandito la crescita stessa di Santa Venerina.