Il colle che ingannò gli studiosi per decenni: nascondeva la città perduta tra Catania e Caltagirone
Sulle colline tra Catania e Caltagirone, un sito archeologico svelò le rovine di una città sicula rimasta nascosta per secoli.
Tra le colline silenziose dell’entroterra
Nel cuore della Sicilia orientale, tra le province di Catania e Caltagirone, sorge un rilievo apparentemente anonimo: il Monte San Mauro.
Da lontano appare come un semplice colle, coperto di vegetazione e attraversato da sentieri agricoli.
Eppure, sotto quella calma apparente, si celano i resti di una delle più importanti città sicule dell’età arcaica.
Il sito, scoperto nel corso del XX secolo, ha restituito tracce di mura, ceramiche e strutture abitative databili tra il VII e il V secolo a.C., testimoniando un insediamento fiorente e sorprendentemente organizzato.
Gli archeologi ipotizzano che potesse essere la sede di una polis indigena, forse con contatti diretti con i coloni greci della costa orientale.
La posizione dominante sul territorio e la vicinanza alla valle del Margi, antica via naturale di collegamento con il mare, confermano l’importanza strategica del sito.
Camminando oggi tra i resti, tra frammenti di anfore corinzie, vasi attici e pietre squadrate, si percepisce l’eco di una comunità che prosperò in un periodo di grande fermento culturale, quando le popolazioni sicule dialogavano — e talvolta si scontravano — con i nuovi arrivati dalla Grecia.
Un enigma archeologico lungo un secolo
Per anni, gli studiosi discussero sulla vera identità del sito.
C’era chi lo identificava con Echetla, città menzionata dagli autori antichi e teatro di scontri tra Siculi e Siracusani, e chi invece lo riteneva una fondazione completamente autonoma.
Solo le più recenti campagne di scavo hanno portato a una parziale ricomposizione del puzzle: il Monte San Mauro non è un insediamento casuale, ma un vero e proprio centro urbano, con un impianto difensivo, aree sacre e abitazioni terrazzate disposte lungo il pendio.
La sua collocazione, a metà strada fra l’altopiano di Caltagirone e la Piana di Catania, lo rendeva un punto di controllo privilegiato per i traffici e i rapporti tra l’interno e la costa.
Un luogo che, nel corso dei secoli, scomparve dalla memoria collettiva, fino a riemergere solo con le indagini sistematiche avviate nel Novecento.
Oggi il sito è vincolato e studiato, ma ancora poco conosciuto al grande pubblico: il Monte San Mauro rimane una delle testimonianze più autentiche della civiltà sicula nel territorio catanese, un luogo in cui archeologia e mistero si intrecciano nel silenzio delle colline.