Il palazzo di Palermo dove il potere vestiva d’oro e la storia cambiava per cause assurde
Palazzo Campofranco, nel cuore di Palermo, racconta la grandezza dell’aristocrazia siciliana e il fasto di un’epoca che plasmò la città.
Paolo Privitera
La residenza dei principi nel cuore di Palermo
Tra Piazza Bologni e la maestosa Cattedrale di Palermo, sorge il Palazzo Campofranco, una delle più affascinanti dimore aristocratiche della città. Edificato nel XVIII secolo per volere dei Principi di Campofranco, il palazzo rappresenta uno degli esempi più eleganti dell’architettura tardo-barocca e neoclassica della capitale siciliana.
La sua posizione non è casuale: nel pieno centro politico e religioso di Palermo, il palazzo si affaccia sulla piazza che fu teatro di processioni, celebrazioni e passaggi regali. L’edificio divenne il simbolo del potere e della ricchezza di una famiglia che seppe intrecciare alleanze e consolidare la propria influenza nella nobiltà dell’isola. Le sue sale, un tempo ornate da stucchi, arazzi e soffitti lignei, erano il palcoscenico delle feste più sontuose della Palermo nobiliare.
Il palazzo tra splendore e trasformazioni
Nel corso dei secoli, Palazzo Campofranco ha attraversato periodi di splendore e abbandono. Divenne residenza, sede di rappresentanza e luogo di incontri diplomatici, accogliendo personalità di rilievo della storia siciliana. La sua architettura subì rimaneggiamenti che rispecchiarono il gusto delle epoche: dal barocco ricco di movimento al neoclassico più sobrio e razionale.
Negli ultimi anni, grazie a interventi di restauro e riqualificazione, il palazzo ha ritrovato parte della sua originaria magnificenza. Oggi è sede di eventi culturali e di spazi aperti al pubblico, restituendo ai cittadini un frammento autentico della Palermo aristocratica.
