Il porto che ha visto nascere Palermo e che nasconde storie mai raccontate prima
La Cala di Palermo, antico porto della città, unisce passato fenicio, vita di mare e la quotidianità di un luogo ancora vivo.
Dove tutto ebbe inizio
C’è un punto di Palermo dove il tempo sembra essersi fermato. È la Cala, la grande insenatura naturale che da sempre abbraccia la città e ne racconta le origini più antiche. Prima ancora che esistesse Palermo, quando i Fenici fondarono la colonia di Ziz, qui si trovava il cuore pulsante degli scambi, dei commerci e della vita marittima.
La Cala non è solo un porto: è un pezzo di memoria viva. Le sue acque hanno visto passare fenici, romani, arabi e normanni. Ognuno ha lasciato un segno, trasformando questa baia in una sorta di diario aperto, scritto con onde, reti e vele. Un luogo dove, se si chiudono gli occhi, si riescono ancora a sentire le voci dei pescatori e il rumore delle navi che partivano cariche di merci verso il Mediterraneo.
Dal mare alla città
Nel corso dei secoli, la Cala ha cambiato volto molte volte. È stata rifugio per i navigli arabi, arsenale durante la dominazione spagnola, e poi porto commerciale, centro del lavoro e della vita cittadina. Nel Settecento la zona fu abbellita e inglobata nel disegno urbano di Palermo, diventando anche una passeggiata elegante per nobili e mercanti.
Oggi, dopo anni di restauri e riqualificazioni, la Cala è tornata a essere uno dei luoghi più affascinanti e frequentati della città. Barche ormeggiate, il profumo del mare, il contrasto tra i palazzi antichi e l’acqua: tutto racconta un legame indissolubile tra Palermo e il suo porto originario. Qui la storia non è chiusa nei libri, ma scorre lenta, come le onde che ancora bagnano le banchine.