Il ritorno dello sharing a Catania: l’annuncio di Lungomare Liberato
Il post di Lungomare Liberato annuncia il ritorno del servizio di sharing a Catania dal 15, tra scelte discutibili e novità che fanno già discutere
Dopo mesi di totale assenza del servizio di sharing in città, la pagina social Lungomare Liberato ha finalmente diffuso una notizia molto attesa: “Dopo tantissimi mesi di assenza, da giorno 15 ritornerà a Catania il servizio di sharing”. Un annuncio che ha subito acceso l’interesse dei cittadini, desiderosi di capire in che forma sarebbe ripartita una mobilità considerata ormai essenziale in tantissime metropoli europee. La speranza diffusa era quella di vedere arrivare finalmente quadricicli, scooter elettrici, auto a zero emissioni e un bike sharing moderno e competitivo.
Tra aspettative deluse e un modello che non decolla
Le aspettative, però, sono state subito smorzate dai dettagli riportati nel post: nessun mezzo elettrico, nessun aggiornamento della flotta, nessuna innovazione. Mentre il resto d’Italia amplia l’offerta con mezzi sostenibili, Catania riparte con sole auto alimentate a benzina. Una scelta anacronistica che stride con gli obiettivi europei e che non sembra andare incontro alle esigenze di chi vorrebbe una mobilità realmente evoluta. Nel frattempo, anche il bike sharing — già oggetto di critiche in passato — sembra non aver imboccato la strada giusta.
Le informazioni più importanti: benzina a carico dell’utente e tariffe del bike sharing
La parte più clamorosa arriva proprio sul fronte delle condizioni di utilizzo. Chi userà le auto condivise dovrà fare rifornimento di benzina a proprie spese quando il serbatoio scenderà sotto un quarto. Solo dopo aver inviato una mail con lo scontrino potrà ottenere il rimborso: una procedura che sa di paleolitico della mobilità, soprattutto nel 2025.
Sul versante del bike sharing le novità non sono più confortanti: sparisce la mezz’ora gratuita, sostituita da 0,50 € di sblocco + 0,10 € al minuto. Risultato? 3,50 € per mezz’ora, contro la precedente corsa gratuita. Un aumento che va nella stessa direzione dell’infelice +40% del biglietto dell’autobus, contribuendo ulteriormente a disincentivare la mobilità sostenibile in città. Come sottolinea Lungomare Liberato, l’unica piccola consolazione è l’eliminazione dell’abbonamento annuale da 25 €, ma resta l’amara constatazione: basterebbe copiare i sistemi di bike sharing del resto del mondo — abbonamenti settimanali, mensili o annuali e prime mezz’ore gratuite — per offrire un servizio moderno ed efficiente. È davvero così difficile fare le cose per bene, senza ricadere nelle solite logiche “alla catanese”?