La collina che domina Palermo e nasconde una storia di trasformazioni e sfide moderne
Bellolampo, la collina alle porte di Palermo, è il simbolo delle trasformazioni ambientali e urbane della città nel corso del Novecento.
Una collina tra natura e urbanizzazione
Sulle alture che circondano Palermo, a circa 500 metri sul livello del mare, si estende l’area di Bellolampo, una delle zone più note e discusse del territorio palermitano. Il nome deriva probabilmente dall’espressione “bel lampo”, un riferimento alla luminosità del luogo e ai riflessi che, al tramonto, tingono di oro e rame le sue colline.
La collina domina la Conca d’Oro e regala una vista panoramica che abbraccia l’intera città fino al mare. In passato, Bellolampo era una zona rurale e scarsamente abitata, caratterizzata da terreni coltivati e da una natura aspra ma suggestiva. Nel corso del Novecento, con l’espansione della città e la crescita dei bisogni urbani, quest’area divenne uno dei poli più rilevanti della gestione cittadina, segnando un punto di svolta nel rapporto tra Palermo e il suo territorio.
Il volto contemporaneo di Bellolampo
Oggi il nome Bellolampo è associato principalmente all’impianto di trattamento dei rifiuti urbani di Palermo, operativo dagli anni Sessanta. La sua presenza ha modificato profondamente il paesaggio, trasformando la collina in un simbolo delle sfide ambientali della città. L’impianto rappresenta una delle discariche più estese della Sicilia e continua a essere oggetto di interventi e dibattiti sulla sostenibilità e sull’equilibrio tra esigenze moderne e tutela del territorio.
Nonostante il suo ruolo funzionale, Bellolampo conserva un valore geografico e naturalistico importante. Le sue alture, che si spingono fino ai 500 metri, fanno parte dell’ampio sistema collinare che incornicia Palermo, offrendo scorci paesaggistici e percorsi che permettono di osservare la città da prospettive insolite, lontane dal caos urbano.