La linea che unì Palermo e Monreale e che non ti hanno mai raccontato
La tranvia di Monreale collegava Palermo al celebre duomo normanno, unendo storia, fede e modernità in un viaggio ormai perduto.
Il sogno di ferro che attraversava la Conca d’Oro
All’inizio del XX secolo, quando Palermo viveva la sua stagione di espansione urbana e tecnologica, nacque un progetto che sembrava destinato a cambiare il modo di muoversi dei palermitani: la tranvia di Monreale. Inaugurata nel 1900, la linea collegava la città con la cittadina collinare di Monreale, famosa per il suo Duomo e per la vista mozzafiato sulla Conca d’Oro.
Era una delle tratte più suggestive della rete tranviaria palermitana: partiva da Porta Nuova, attraversava il corso Calatafimi e, arrampicandosi lungo i tornanti, raggiungeva Monreale. Le vetture, elettriche e moderne per l’epoca, permettevano un collegamento rapido tra il centro urbano e le alture, diventando un simbolo di progresso e innovazione.
Un viaggio breve ma leggendario
Nonostante il suo successo iniziale, la tranvia di Monreale ebbe vita breve. Le difficoltà economiche e tecniche, unite alla crescente diffusione dei mezzi su gomma, portarono alla sua chiusura nel 1946. Per quasi mezzo secolo, però, la linea fu parte integrante della vita quotidiana: un mezzo per andare a lavorare, per raggiungere il santuario di San Benedetto il Moro o per visitare il Duomo, ma anche un modo per godere dei panorami che univano città e campagna.
Oggi non restano che pochi tratti di binario e alcuni sostegni in pietra, visibili lungo il vecchio tracciato, quasi come cicatrici di un’epoca in cui la mobilità era un’avventura e il paesaggio parte del viaggio. La tranvia rappresentò per Palermo e Monreale una stagione di modernità gentile, destinata però a essere dimenticata.