Ponte sullo Stretto, il piano segreto per l’acqua dei cantieri

La “Stretto” ha già previsto la gestione dell’acqua per i dodici cantieri del Ponte: ecco il piano per garantire le forniture senza gravare su Messina

A cura di Simona Lo Certo
02 settembre 2025 11:00
Ponte sullo Stretto, il piano segreto per l’acqua dei cantieri -
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Ogni cantiere, grande o piccolo che sia, ha bisogno di acqua. Non è solo una questione di approvvigionamento potabile: per scavi, impianti di betonaggio e attività industriali il fabbisogno idrico è essenziale. Nel caso del Ponte sullo Stretto, l’organizzazione dei lavori prevede ben dodici cantieri distribuiti tra aree logistiche, industriali e ferroviarie, che dovranno essere riforniti in maniera costante e adeguata.

Messina e il nodo delle risorse idriche

Il problema, però, è noto: Messina non dispone di riserve idriche abbondanti. Il Comune e l’Amam lo hanno ribadito più volte, ricordando come le forniture attuali risultino a malapena sufficienti per la cittadinanza. In questo contesto, la domanda è inevitabile: da dove arriverà l’acqua necessaria per garantire il funzionamento di dodici cantieri attivi contemporaneamente, senza togliere nulla ai cittadini?

La “Stretto” ha già la soluzione

Secondo quanto emerge dai documenti, la società concessionaria ha già messo in conto una soluzione specifica per la fornitura idrica dei dodici cantieri, che non graverà sulle risorse locali. Si parla di un fabbisogno complessivo pari a 60 litri al secondo di acqua industriale e a 7 litri al secondo di acqua potabile. La gestione avverrà attraverso interventi mirati, per i quali – tra iter autorizzativi e realizzazione delle opere – si stima un cronoprogramma di circa quindici mesi dal via libera al progetto esecutivo. Un dettaglio che rassicura e, allo stesso tempo, rende chiaro quanto sia complessa la macchina organizzativa dietro l’opera.

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