Confisca di beni e assetti societari per 3 milioni di euro a Macerata: intervento della Polizia di Stato.
La Polizia di Stato di Macerata ha confiscato beni sequestrati con misura patrimoniale per un valore di circa 3 milioni di euro, in seguito a indagini sulla presunta attività illecita di un imprenditore edile e immobiliare con presunti legami alla mafia.
La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di confisca di beni e assetti societari per un valore di circa 3 milioni di euro. Questo provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Ancona, su proposta del Questore e del Procuratore della Repubblica di Macerata, nell’ambito di una strategia di contrasto all’accumulazione di patrimoni illeciti.
Il provvedimento riguarda un imprenditore edile ed immobiliare di origine calabrese insediatosi nelle Marche da un ventennio, che è stato coinvolto in diverse vicende processuali riguardanti reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione. In passato è stato sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. e attualmente è imputato per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose.
Le investigazioni hanno accertato che l’imprenditore avrebbe agevolato un esponente di vertice del clan mafioso di Resuttana (PA) nelle operazioni immobiliari e finanziarie per investire denaro illecito in provincia di Roma e in Romania. Utilizzando compagini societarie, avrebbe operato in modo da rendere difficoltosa la riconducibilità delle attività alla sua persona.
Il Tribunale di Ancona ha quindi disposto la confisca della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 6 società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 15 fabbricati e 26 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 3 milioni di euro.