Chiese Siciliane: Norme su Esorcismi e Preghiere di Liberazione
Il decreto delle chiese siciliane del 14 maggio 2024 regolamenta esorcismi e preghiere di liberazione, vietando pratiche non autorizzate e promuovendo un discernimento sano e equilibrato.
La Conferenza Episcopale Siciliana ha emesso un decreto riguardante gli esorcismi e le preghiere di guarigione e di liberazione, ribadendo il tradizionale insegnamento della Chiesa in materia. Secondo il comunicato, la forza salvifica di Gesù si esprime principalmente nei sacramenti, ma anche nei sacramentali tra cui si annovera l’esorcismo, praticato dalla Chiesa per proteggere le persone dall’influenza del maligno.
Si evidenzia che l’influsso del demonio può essere bloccato coltivando una sana vita spirituale, ma è importante discernere se si tratti di una presenza diabolica o di altri disturbi fisici o psichici. In caso di malattie o disturbi, è fondamentale consultare medici e specialisti per garantire un corretto discernimento.
L’analisi delle situazioni presenti nelle Diocesi di Sicilia mostra un aumento delle richieste di liberazione da presunti attacchi diaboliche. Alcuni sacerdoti rispondono a queste richieste in modi vari, anche con preghiere di liberazione e di guarigione in chiese o in case private, talvolta con modalità che possono generare spettacolarizzazione e disorientamento tra i presenti.
Il decreto della Conferenza Episcopale Siciliana stabilisce chiaramente le modalità e i divieti per l’esecuzione di esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione. Si sottolinea che i laici e i religiosi non possono pronunciarsi su presunte possessioni senza il permesso del Vescovo diocesano, e che le preghiere di liberazione devono essere guidate da ministri ordinati evitando forme di sensazionalismo o teatralità.
Si proibisce l’organizzazione di celebrazioni di preghiere di guarigione senza il permesso scritto del Vescovo, l’uso di formule esorcistiche e la richiesta di offerte in denaro per la preghiera. Si enfatizza l’importanza di svolgere le preghiere in modo che manifestino la fede della Chiesa e non siano interpretate come atti di magia o superstizione.
In conclusione, il decreto sottolinea l’importanza di una corretta prassi pastorale in materia di esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione, invitando alla serietà e alla fede nel processo di aiuto ai fedeli in difficoltà spirituali.