Turismo in Sicilia: 35 mila strutture ricettive nella Bdsr

La Regione Sicilia annuncia oltre 35 mila strutture ricettive caricate sulla Banca dati nazionale, per garantire trasparenza e elevare l'accoglienza turistica.

A cura di Redazione
10 luglio 2024 19:17
Turismo in Sicilia: 35 mila strutture ricettive nella Bdsr
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La Regione Sicilia ha comunicato che sono state caricate sulla Banca dati nazionale oltre 35 mila strutture turistico-ricettive, evidenziando un monitoraggio sempre più completo dell’offerta regionale e una maggiore trasparenza delle realtà operanti nel settore. Questo risultato è frutto della fase pilota per il popolamento della Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (Bdsr), a cui la Regione Siciliana ha aderito attraverso il dipartimento del Turismo, dello sport e dello spettacolo.

L’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, ha dichiarato che il caricamento dei dati è stato completato con successo e che sono stati inviati i dati relativi alle 35.265 strutture, apprezzati dal Ministero del Turismo per la completezza delle informazioni disponibili. Questo rappresenta una nuova opportunità per le imprese del settore al fine di valorizzare la fruizione turistica del territorio siciliano e accrescere la competitività, garantendo standard di accoglienza più elevati.

La Sicilia è la settima regione italiana ad aderire alla fase sperimentale dell’interoperabilità tra banche dati nazionale e regionali, consentendo ai cittadini e agli operatori siciliani di richiedere il Codice identificativo nazionale (Cin) per la pubblicazione degli annunci e l’esposizione delle strutture e degli immobili. Si prevede che la seconda fase riguardante la conversione dei Cir (Codice identificativo regionale) in Cin prenderà avvio dopo il sessantesimo giorno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di entrata in funzione della banca dati a livello nazionale, non oltre il primo settembre 2024.

Le disposizioni per questa procedura di conversione, secondo le indicazioni del Ministero del Turismo, prevedono l’accesso all’apposita piattaforma online tramite Spid o Cie. In questa fase di sperimentazione non sono previste sanzioni per eventuali ritardi nel completamento della procedura.

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