Cieco in giro con la bicicletta: davanti al video della Guarda di Finanza grida al “miracolo”

L’uomo, cieco “assoluto”, riusciva ad andare in bicicletta, insegnare come andarci alla figlia e guardare le vetrine dei negozi. Guardia di Finanza ha un’idea diversa: chi è il falso invalido

A cura di redazionemd
28 novembre 2024 23:12
Cieco in giro con la bicicletta: davanti al video della Guarda di Finanza grida al “miracolo”
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Francesco Faija, noto con il soprannome di "Berlusconi", è stato condannato per truffa dopo aver incassato indebitamente 170 mila euro di pensione di invalidità e accompagnamento, nonostante si fosse dichiarato "cieco assoluto". La sua vicenda ha attirato l'attenzione delle forze dell'ordine, che hanno documentato numerose attività svolte dall'uomo, come andare in bicicletta nel traffico e passeggiare nei centri commerciali, in netto contrasto con la sua condizione dichiarata.

Il trucco dietro la pensione di invalidità

Dal 2008, Faija riceveva la pensione di invalidità dall'INPS e un accompagnamento, attestando di essere affetto da una patologia congenita alla vista. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che, pur non vedendo chiaramente, Faija si destreggiava in bicicletta nel traffico e addirittura insegnava alla figlia a pedalare, contraddicendo le sue dichiarazioni ufficiali.

La difesa dell'imputato

Nel corso del processo, la difesa di Faija ha sostenuto che fosse realmente cieco, ma le prove raccolte dalla Guardia di Finanza hanno dimostrato il contrario. Il Tribunale ha quindi condannato l'uomo a un anno e due mesi di reclusione per aver percepito indebitamente una somma di oltre 170 mila euro, tra pensione e accompagnamento.

Un passato già segnato da altre truffe

Non è la prima volta che Francesco Faija si trova coinvolto in crimini legati alla truffa. In passato è stato già condannato per aver organizzato finti incidenti stradali per ottenere risarcimenti assicurativi, truffando compagnie con il coinvolgimento di "spaccaossa". La sua condanna in appello per questo reato è stata di 14 anni e 9 mesi, poi annullata dalla Cassazione nel 2023.

Il falso cieco e le prove documentate

L'inchiesta sulla truffa legata alla pensione di invalidità è stata coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Giorgia Spiri. Grazie alla documentazione raccolta, tra cui video e foto, le autorità hanno provato che Faija, se davvero fosse stato cieco come dichiarato, non avrebbe potuto compiere tutte le attività filmate. A confermare la falsità della sua condizione, anche il rinnovo della patente, avvenuto nel 2018, quando l'imputato era riuscito a superare i test visivi, nonostante la sua diagnosi di "distrofia congenita dei coni".

Il parere medico che incastra Faija

Il medico che aveva rilasciato il certificato per il rinnovo della patente ha dichiarato che la visione complessiva di Faija era incompatibile con la sua patologia dichiarata. Secondo il medico, infatti, un soggetto con distrofia congenita dei coni non sarebbe stato in grado di superare il test della vista, ma Faija aveva ottenuto una visione di almeno 7/10, smentendo ulteriormente la sua versione dei fatti.

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