La sanità catanese al collasso? La denuncia della paziente oncologica
Parole dure e rivolte contro l’ospedale Cannizzaro di Catania: la paziente oncologica non ci sta e denuncia al Codacons
Una vicenda che scuote il sistema sanitario pubblico: una paziente oncologica del Cannizzaro di Catania dovrà attendere oltre due anni per un’ecografia di controllo al seno. Operata a maggio 2023 per un tumore al seno e sottoposta a radioterapia, la donna ha scoperto che l’esame fondamentale per monitorare la sua salute è fissato per gennaio 2026, ben oltre i tempi raccomandati per i controlli semestrali. Il Codacons di Catania, tramite la sua task force sanitaria, ha definito questo ritardo una “violazione del diritto alla salute”.
Un ritardo che mette a rischio la vita
La situazione è particolarmente grave per i pazienti oncologici, per i quali la tempestività dei controlli è cruciale. Ritardi così lunghi non solo compromettono le cure, ma possono aggravare il rischio di recidive, minacciando la vita stessa dei pazienti. L’associazione ha chiesto spiegazioni all’ospedale Cannizzaro e invita a risolvere urgentemente il problema, garantendo un accesso tempestivo agli esami diagnostici essenziali.
Una sanità siciliana in crisi
Il caso della paziente catanese è solo uno dei tanti esempi della grave crisi che affligge il sistema sanitario in Sicilia. Lunghe liste d’attesa, carenze organizzative e l’obbligo di ricorrere a strutture private rendono difficile l’accesso alle cure. Secondo i dati di Federconsumatori Sicilia, in alcune aree i tempi di attesa superano i 600 giorni per esami fondamentali come una visita endocrinologica a Tortorici o un’ecografia addominale a Milazzo.
Una questione strutturale
La vicenda non riguarda solo Catania, ma riflette una crisi generalizzata della sanità pubblica siciliana. Il Codacons sottolinea la necessità di riforme profonde per migliorare l’efficienza del sistema sanitario e tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini.