Corso di Formazione per Insegnanti di Religione | La sfida educativa che nessuno si aspettava!

Scopri come il XXI corso regionale per insegnanti di religione in Sicilia ha affrontato le sfide educative moderne e valorizzato la formazione morale 💡📚✨.

A cura di Redazione
04 dicembre 2024 12:58
Corso di Formazione per Insegnanti di Religione | La sfida educativa che nessuno si aspettava!
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La post-modernità e le sfide educative: il XXI Corso regionale per formatori di insegnanti di religione in Sicilia

Si è recentemente concluso ad Acireale il XXI Corso regionale di aggiornamento per formatori degli insegnanti di religione, un evento di grande importanza organizzato dal Coordinamento regionale della Conferenza Episcopale Siciliana. La partecipazione di 65 formatori provenienti da tutte le diocesi siciliane ha testimoniato l’interesse crescente per le problematiche legate all’educazione religiosa nell’attuale contesto socioculturale.

“La scuola e i docenti stanno attraversando grandi sfide che coinvolgono ogni ambito della vita”, ha dichiarato mons. Giuseppe Schillaci, vescovo di Nicosia e delegato CESi per la Scuola. Il presule ha sottolineato l’importanza di fornire una preparazione adeguata agli educatori, evidenziando la necessità di affrontare questioni di fondamentale rilevanza, come le relazioni interpersonali, la cultura, la politica, e l’educazione alla fede.

Ad aprire i lavori è stato Mons. Agostino Russo, vicario generale della diocesi di Acireale, che ha portato i saluti del vescovo Antonino Raspanti. “Oggi più che mai, gli insegnanti di religione devono prendersi cura delle nuove generazioni”, ha affermato Russo, sottolineando la responsabilità educativa che grava su di loro.

Il corso ha avuto come tema centrale “Insegnare Religione Cattolica nell’età post–moderna: sfide e opportunità per la formazione morale, etica ed affettiva delle giovani generazioni”. Le relazioni dei relatori presenti hanno stimolato un vivace dibattito su come la post-modernità influisce sull’educazione religiosa.

Il prof. don Vittorio Rocca, professore di Teologia Morale, ha approfondito le nozioni di “Libertà responsabile” e “Libertà morale”, avvertendo sui rischi di una visione ridotta della realtà. “È fondamentale formare persone consapevoli che sappiano esercitare la libertà nella solidarietà e nella giustizia”, ha sottolineato, rimarcando l’importanza di educare le giovani generazioni a una vera coscienza morale.

Anche il contributo della prof.ssa Anna Staropoli, esperta di Sociologia delle religioni e Antropologia Culturale, si è rivelato cruciale. Ha parlato delle fragilità dei giovani di oggi, mettendo in evidenza che “il contesto attuale può trasformare gli invisibili in colpevoli”. Pertanto, ha evidenziato la necessità di costruire comunità inclusive e positive, che vedano nei giovani non un problema ma un’opportunità di crescita.

La dott.ssa Maria Lisma ha trattato il tema dell’educazione all’affettività. “L’educazione all’affettività implica empatia, responsabilità nelle relazioni e il coraggio di stare con l’altro”, ha affermato, suggerendo che tali esperienze costruiscono la nostra identità e futuro.

Un aspetto innovativo del corso è stato il laboratorio “IRC e cultura del territorio”, dove i corsisti hanno potuto esplorare la letteratura attraverso il percorso verghiano. Questa iniziativa ha permesso di unire la formazione religiosa alla valorizzazione della cultura locale.

A chiudere il corso è stata la prof.ssa Barbara Condorelli, che ha messo in evidenza l’importanza di “valorizzare le risorse scolastiche per promuovere la formazione morale, etica e affettiva delle nuove generazioni”.

In un’epoca di cambiamento, il XXI Corso regionale si propone di essere un punto di partenza per una riflessione profonda su come insegnare la religione cattolica, affrontando le sfide della post-modernità con responsabilità, consapevolezza e preparazione adeguata.

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