Aldo Agroppi muore a 80 anni | La vita di un gigante del calcio italiano svelata: cosa non sai sulla sua carriera?
Addio ad Aldo Agroppi, ex calciatore e allenatore del Torino, scomparso a 80 anni. Un talento indimenticabile del calcio italiano, lascia un grande vuoto. ⚽️❤️
E’ morto Aldo Agroppi, aveva 80 anni: un addio a un grande del calcio italiano
All’età di 80 anni, si è spento Aldo Agroppi, ex calciatore e allenatore di spicco, noto soprattutto per il suo legame con il Torino. Agroppi era ricoverato all’ospedale di Piombino a causa di una polmonite bilaterale che lo aveva costretto in terapia intensiva, prima di mollare la presa per sempre.
Nato il 14 aprile 1944 a Piombino, in provincia di Livorno, Agroppi ha iniziato la sua carriera professionale nel 1967, debuttando in Serie A con la maglia del Torino. In quella storica partita contro la Sampdoria, il club granata si impose per 4-2, segnando l’inizio di quasi dieci stagioni memorabili. Durante la sua carriera a Torino, ha collezionato 212 presenze e messo a segno 15 gol, contribuendo in modo significativo a conquiste prestigiose come due Coppa Italia (1967-68 e 1970-71). Dopo aver chiuso il suo periodo a Torino nel 1977, ha continuato a giocare con il Perugia, indossando con orgoglio la fascia da capitano.
Agroppi non è stato solo un calciatore, ma anche un rappresentante della nazionale italiana. Il suo esordio in azzurro risale al 17 giugno 1972, durante un’amichevole che terminò in parità contro la Romania a Bucarest. Complessivamente, ha vestito la maglia della Nazionale per cinque volte, una testimonianza delle sue capacità sul campo.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Agroppi si è dedicato alla carriera di allenatore. Ha iniziato nel 1980 con il Pescara, per poi passare al Pisa, portando il club in Serie A. Le sue esperienze successive sulla panchina di squadre come Padova e Fiorentina sono state caratterizzate da alti e bassi, compresi momenti di intensa pressione e contestazione, come l’aggressione subita durante un incontro con il capitano viola Giancarlo Antognoni, che richiese l’intervento del compagno di squadra Daniel Passarella.
L’impatto di Aldo Agroppi sul mondo del calcio va oltre le sole statistiche, poiché il suo approccio anticonformista lo ha reso un opinionista rispettato e seguito nel panorama televisivo e radiofonico italiano.
La camera ardente per rendere omaggio a questo straordinario personaggio è stata allestita all’ospedale di Piombino. Agroppi lascia nel dolore la moglie Nadia e i figli Nilio e Barbara, insieme a un’eredità indelebile nel cuore di tutti gli appassionati di calcio. La comunità sportiva e i tifosi oggi piangono non solo un grande atleta, ma una figura simbolica del calcio italiano, capace di incarnare passione e dedizione in tutto ciò che ha fatto.