Catania ricorda Giuseppe Fava: anniversario dell’uccisione per mano della mafia

Fa tuttora male, arreca ancora dolore l’assassinio di Giuseppe Fava per mano della mafia. Ancor più sofferenza la consapevolezza di aver lottato da solo abbandonato da Istituzioni e Comunità. Nessuno si metteva contro “il vicino” malavitoso tranne il giornalista, con coraggio, dedizione e amore per Catania, che non voleva rimanesse in mano ai “cavalieri dell’apocalisse”.

Pippo Fava e la “Giustizia” dopo soli 20 anni dall’omicidio 

Pippo Fava, giornalista, scrittore e drammaturgo, fu assassinato il 5 gennaio 1984 a Catania. Aveva 59 anni e la sua morte rappresentò un duro colpo alla libertà di stampa e alla lotta contro il potere mafioso. Dopo indagini complesse e prolungate, la vicenda giudiziaria si è conclusa nel 2003 con la condanna definitiva dei responsabili. La Corte di Cassazione ha inflitto l’ergastolo al boss mafioso Nitto Santapaola e ad Aldo Ercolano, mentre Maurizio Avola ha patteggiato una pena di sette anni.

Il ricordo di Pippo Fava: un modello di giornalismo coraggioso 

L’Associazione Siciliana della Stampa (Assostampa) ha sottolineato il valore dell’eredità professionale di Fava. "Tutta l'attività di Pippo Fava resta come esempio di grande giornalismo, una lezione per tutti, giovani e meno giovani, a cui deve guardare chi fa questo mestiere", ha dichiarato la segreteria regionale di Assostampa Sicilia.

Iniziative a Catania per commemorare Giuseppe Fava

Nel pomeriggio del 5 gennaio, una delegazione di Assostampa Catania ha partecipato alla cerimonia commemorativa. L’evento si terrà davanti alla lapide che ricorda il giornalista, simbolo della lotta contro la mafia e della libertà d’informazione. L’anniversario è un’occasione per riflettere sul valore del giornalismo investigativo e sull’importanza di continuare a opporsi al potere mafioso, seguendo l’esempio di Pippo Fava.