In Sicilia esiste un borgo che sfidò la lava | Ecco il paese dove il tempo si è fermato
Randazzo è un borgo catanese medievale che ha resistito alle eruzioni e alla storia. Scopri le sue curiosità, leggende e segreti nascosti.

Un paese catanese scolpito nella pietra lavica
Randazzo, situato sul versante nord dell’Etna, è uno dei borghi medievali meglio conservati della Sicilia. Costruita in gran parte con pietra lavica nera, la città ha resistito a numerose colate, inclusa quella devastante del 1981, che si fermò incredibilmente alle sue porte. Questo fenomeno è ancora oggi oggetto di studi scientifici e leggende popolari. Nel Medioevo, Randazzo era suddivisa in tre quartieri etnici: quello latino, quello greco e quello lombardo. Ogni quartiere aveva la sua chiesa, la sua lingua e le proprie leggi. Questa configurazione unica fece di Randazzo una vera “città multiculturale ante litteram”.
Una chiesa per ogni pietra: la capitale del gotico siciliano
Randazzo vanta un patrimonio architettonico sorprendente: la Chiesa di Santa Maria con il suo splendido rosone gotico, San Martino con il campanile più alto della provincia di Catania, e San Nicola costruita nel Duecento. Camminare nel centro storico significa passeggiare in un museo a cielo aperto.
La città più vicina all’Etna… e alla storia
Randazzo si trova a soli 15 km dal cratere attivo, ma è sempre stata abitata stabilmente grazie alla sua posizione strategica tra l’Etna e i Nebrodi. Fu sede di mercati, scambi e trattati tra nobili, papi e re, grazie al suo ruolo di confine tra i regni di Sicilia e Napoli.
Il museo più eterogeneo della Sicilia
Il Museo Vagliasindi, ospitato in una villa nobiliare, custodisce mosaici romani, quadri fiamminghi, armature medievali e strumenti etnei antichi. Una collezione sorprendente e poco conosciuta anche ai catanesi stessi, che meriterebbe molto più spazio nei circuiti turistici regionali.
Curiosità: binari, ponti e treni d’epoca
Randazzo è anche una delle stazioni più pittoresche della Ferrovia Circumetnea, la linea storica che gira attorno al vulcano. Ogni giorno, i treni attraversano ponti ottocenteschi e tunnel scavati nella lava, offrendo panorami mozzafiato tra vigneti e colate antiche.
