La grotta di Palermo che cambiò la preistoria europea | I segreti millenari dell’Addaura

Scopri le Grotte dell'Addaura a Palermo: incisioni rupestri uniche che svelano misteri della preistoria europea.

A cura di Paolo Privitera
30 giugno 2025 18:00
La grotta di Palermo che cambiò la preistoria europea | I segreti millenari dell’Addaura - Foto: Natale Sandovalli
Foto: Natale Sandovalli
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Le Grotte dell'Addaura: un tesoro nascosto nel cuore di Palermo

Sulle pendici nord-orientali del Monte Pellegrino, a circa 70 metri sul livello del mare, si aprono le Grotte dell'Addaura, un complesso di cavità naturali che rappresentano una delle testimonianze più straordinarie della preistoria europea.

Un ritrovamento fortuito che ha riscritto la storia

Durante la Seconda Guerra Mondiale, le grotte furono utilizzate come deposito di munizioni dagli Alleati. Un'esplosione accidentale nel 1943 causò il crollo di una parete, portando alla luce un complesso di incisioni rupestri fino ad allora sconosciuto. La scoperta fu approfondita negli anni successivi dalla soprintendente Jole Bovio Marconi, che ne pubblicò gli studi nel 1953.

Le incisioni rupestri: un enigma preistorico

Le pareti delle grotte sono adornate da incisioni risalenti al Paleolitico superiore, circa 14.000 anni fa. Tra le rappresentazioni più enigmatiche, spicca una scena con figure umane disposte in cerchio attorno a due personaggi centrali con il corpo fortemente inarcato all'indietro. Le interpretazioni variano: alcuni studiosi vedono in essa una rappresentazione acrobatica, altri un rito sciamanico o addirittura un sacrificio rituale.

Un patrimonio da preservare

Nonostante l'importanza storica e culturale, le Grotte dell'Addaura sono chiuse al pubblico dal 1997 a causa del rischio di caduta massi. I reperti rinvenuti, tra cui ossa di animali e strumenti litici, sono conservati presso il Museo Archeologico "Antonio Salinas" di Palermo.

Curiosità: un elefante nano tra i reperti

Tra i ritrovamenti più sorprendenti nelle Grotte dell'Addaura vi è lo scheletro di un elefante nano, una specie estinta che popolava la Sicilia durante il Pleistocene. Questo reperto offre uno spaccato unico sulla fauna preistorica dell'isola e arricchisce ulteriormente il valore scientifico del sito.

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