Una storia che nessuno ti ha mai raccontato | Non crederai a chi ha realmente ispirato "I Malavoglia"

Aci Trezza, borgo catanese, custodisce la vera storia dei pescatori che ispirarono I Malavoglia. Una realtà più potente del romanzo.

A cura di Paolo Privitera
16 giugno 2025 21:00
Una storia che nessuno ti ha mai raccontato | Non crederai a chi ha realmente ispirato "I Malavoglia" - Illustrazione: Evangelion0189/Wikipedia
Illustrazione: Evangelion0189/Wikipedia
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Il piccolo borgo che ha fatto grande la letteratura italiana

Aci Trezza, a pochi chilometri da Catania, non è solo un pittoresco villaggio di pescatori: è il cuore pulsante di una delle opere più celebri della narrativa italiana, I Malavoglia di Giovanni Verga. Quello che in molti non sanno è che dietro ai personaggi del romanzo si nasconde una famiglia vera, i Toscano, realmente esistita e residente proprio in quel borgo marinaro.

I Toscano, la famiglia che diventò leggenda

Nel romanzo, Verga racconta le vicende drammatiche della famiglia Toscano, detti Malavoglia, ma la base reale è una famiglia di pescatori realmente vissuta ad Aci Trezza

Pare che Verga, durante i suoi soggiorni catanesi, frequentasse spesso Aci Trezza e osservasse in silenzio la vita quotidiana dei pescatori, tra fatica, mare e superstizione.
Questi uomini e donne, ignari della celebrità che li attendeva, fornivano spunti reali all'autore: volti segnati dalla salsedine, mani consumate dal lavoro e storie di sopravvivenza tramandate oralmente.

Il “nido del nespolo” esiste davvero

Uno degli elementi simbolici più forti del romanzo, la casa del “nido del nespolo”, esiste davvero ad Aci Trezza ed è tuttora visitabile. La casa appartenne a una delle famiglie del luogo, ed è stata conservata per ricordare le atmosfere e le ambientazioni dell’opera. 

È un luogo carico di memoria, che trasporta il visitatore direttamente nelle pagine del romanzo, tra odore di mare, crepitii di legna e silenzi pieni di significato.

Una storia di povertà, dignità e dolore: la realtà più dura del romanzo

Molti leggono I Malavoglia come una fiction letteraria, ma per chi viveva ad Aci Trezza in quel tempo, era la vita quotidiana. Le disgrazie del carico di lupini, la perdita del figlio in guerra, il fallimento della famiglia non sono solo narrazioni simboliche: riflettono eventi realmente accaduti a più famiglie trezzote.
Verga non inventò la miseria, la raccontò. La “roba”, ovvero la ricchezza materiale, era davvero il centro della vita dei pescatori. Ogni barca persa, ogni pescato mancato, significava la fame.

I catanesi e l’orgoglio del Verismo: quando la realtà superò il romanzo

Catania ha sempre rivendicato con orgoglio l’eredità verista di Verga. Ma Aci Trezza ha un ruolo ancora più intimo e intenso in questa storia. Ogni pietra del porto, ogni scoglio dei Faraglioni racconta qualcosa di quel mondo perduto.

Il romanzo ha dato fama internazionale a una piccola comunità, ma ha anche messo in luce la dignità eroica di tanti catanesi che, pur nella povertà, non hanno mai perso il senso del dovere e della famiglia.

Il cinema e Aci Trezza: Visconti e il Neorealismo

Nel 1948, il regista Luchino Visconti scelse proprio Aci Trezza per girare “La Terra Trema”, ispirato a I Malavoglia, con attori presi tra i veri pescatori locali. 

Il film è un capolavoro del neorealismo, e restituisce visivamente la cruda bellezza e la durezza della vita a Trezza.
Un altro segno che la realtà di quei pescatori era troppo potente per restare solo su carta.

Curiosità: il vero “Padron 'Ntoni” ha avuto discendenti ancora in paese

Aci Trezza custodisce un’altra chicca poco nota: alcuni discendenti della famiglia che ispirò Padron 'Ntoni vivono ancora nel borgo, e hanno collaborato a mostre, ricostruzioni storiche e visite guidate. C’è chi racconta ancora, davanti al mare, di come il bisnonno un giorno parlò con un certo signore elegante, silenzioso… era Verga, in cerca di storie vere.

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