Attacco informatico all'Ospedale Garibaldi di Catania | Scopri perché i dati dei pazienti valgono migliaia di euro!
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La cybersecurity e la tutela dei dati sanitari. Ecco come difendersi: software aggiornati, password robuste e sistemi centralizzati
La Cybersecurity e la Tutela dei Dati Sanitari: Un Imperativo per il Settore Sanitario
Il tema della sicurezza informatica all’interno delle strutture sanitarie sta assumendo un’importanza crescente, soprattutto con l’avvento della telemedicina, che espone i dati a nuovi e complessi rischi. L’Ospedale Garibaldi di Catania ha recentemente affrontato queste problematiche in un incontro dal titolo “La cybersecurity e la tutela dei dati sanitari”, tenuto da Marcello La Bella, Primo dirigente della Polizia di Stato e responsabile del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Sicilia orientale.
L’aumento degli attacchi informatici è allarmante: nel 2024, il numero di attacchi alle strutture sanitarie è cresciuto di quasi il 20%. I dati contenuti nei fascicoli sanitari sono particolarmente appetibili per i cybercriminali, che sono pronti a scambiare queste informazioni sul dark web per somme considerevoli. Questo fenomeno non solo mette a rischio la privacy dei pazienti, ma compromette anche l’erogazione di servizi essenziali, generando potenziali frodi e ricatti.
Per far fronte a questo scenario, occorre agire con misure preventive. La prima regola è chiudere ogni possibile “porta di accesso” ai sistemi informatici. È essenziale centralizzare le informazioni e monitorare costantemente l’infrastruttura informatica con procedure di sicurezza robuste, implementate da personale specializzato. Aggiornare regolarmente i software e utilizzare password complesse, che includano caratteri, numeri e simboli, sono raccomandazioni fondamentali per proteggere i dati.
La formazione del personale ha un ruolo cruciale in questo processo. Come spiegato dal direttore generale Beppe Giammanco, l’incontro ha coinvolto un primo gruppo di amministrativi e sanitari, ma rappresenta solo l’inizio di un percorso formativo più ampio. Giammanco sottolinea che “la prevenzione in cyber sicurezza è come in sanità: il miglior rendimento degli investimenti”.
Durante l’incontro, è stato evidenziato come il fattore umano sia l’anello debole nella catena della sicurezza. Le intrusioni possono avvenire attraverso modalità insospettabili, come una semplice email o un messaggio su una piattaforma di messaggistica. L’Arnas Garibaldi ha compiuto progressi significativi, rinnovando oltre 700 postazioni lavorative con tecnologia all’avanguardia, ma la protezione non può limitarsi all’hardware. È fondamentale garantire che tutti i dispositivi e le infrastrutture siano continuamente aggiornati per fronteggiare l’evoluzione delle minacce.
In caso di attacco informatico, è imperativo denunciare e riportare l’incidente alle autorità competenti, tra cui il Garante della Privacy e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. La Bella ha evidenziato che una risposta tempestiva e coordinata è essenziale per mitigare gli effetti di tali attacchi.
Il messaggio è chiaro: la cybersecurity nel settore sanitario è una priorità. Solo attraverso un impegno collettivo e una continua formazione sarà possibile proteggere i dati e garantire la sicurezza dei pazienti.