Dove la natura incontra la storia | Il Bosco del Parco della Favorita e i segreti che nessuno si aspetta
Parco della Favorita di Palermo: cisterne segrete, palazzi reali e sentieri botanici che incantano palermitani e visitatori da secoli.

Un re in fuga creò un paradiso
Quando Ferdinando III di Borbone fuggì da Napoli nel 1798, scelse Palermo e trasformò 400 ettari sottratti alla nobiltà in una “Real Tenuta” destinata a caccia e agrumi. Oggi quel polmone verde è il parco urbano più vasto della città e uno dei quattro maggiori d’Italia.
Sentieri nascosti fra viale Diana e viale Ercole
Due viali gemelli dedicati a Diana ed Ercole tagliano il bosco come corsie di un romanzo d’avventura: collegano il centro di Palermo alla spiaggia di Mondello, costeggiando querce da sughero, agrumeti sperimentali e la Fontana d’Ercole del 1800 in puro neoclassico.
Bunker, cisterne e memorie di guerra
Sotto la quiete del fogliame riposano dodici enormi cisterne progettate da Pier Luigi Nervi nel 1943, capaci di resistere a bombe da 500 kg: un labirinto segreto che doveva rifornire la Marina militare e che oggi si sogna di trasformare in museo della Seconda guerra mondiale.
Palazzina Cinese: capriccio orientale dei Borbone
A margine del parco spunta la Palazzina Cinese (1799), un’esplosione di lacca rossa, trompe-l’œil e un ascensore dei banchetti che faceva “apparire” le vivande davanti agli ospiti reali.
Villa Niscemi: da baglio agricolo a salotto cittadino
L’antico baglio settecentesco dei Valguarnera divenne la fastosa Villa Niscemi, oggi sede di rappresentanza comunale, circondata da palme, cicas e un profumo di zagara che non abbandona mai i suoi saloni.
Curiosità
Con i suoi 400 ettari la Favorita supera perfino Central Park (341 ettari): tra sentieri si avvistano falchi pellegrini, volpi e orchidee spontanee, mentre i runner palermitani sfrecciano al ritmo dei grilli mediterranei.