È il borgo estivo preferito dai catanesi: lo trovi vicino Riposto e in questo periodo c'è il pienone
Scopri Torre Archirafi nel catanese: storia di torri, nobiltà e misteri marini!

Radici storiche e architettura difensiva
Il nome Torre Archirafi deriva dall'antica torre costiera del XIV secolo, eretta per proteggere il litorale dai pirati barbareschi. Già nel 1406 re Martino il Giovane ne ordinava la ristrutturazione. Sebbene il mare la distruggesse in epoche successive, il borgo mantenne il nome e lo spirito difensivo, impregnando il territorio di un fascino autentico e marinaro.
Nobiltà, arte e vita sul mare
Nel XVII secolo, Carlo III di Borbone elevò il borgo a ducea, affidandolo a Giovanni Natoli Ruffo, I Duca d’Archirafi. Di quell'epoca resta oggi il Palazzo dei Principi Natoli (Palazzo Vigo), luogo di arte, conferenze e incontri. Nonostante le case moderne, il centro conserva l'intreccio di vicoli affacciati sul mare Ionio, affascinando i catanesi con scorci di altri tempi.
Mare, panorami e vita contemporanea
Torre Archirafi è oggi una pittoresca frazione di Riposto (CT), collegata a Catania e Giarre da una renaturation passeggiata ciclabile sul lungomare Edoardo Pantano. Da qui, nelle giornate limpide, si ammira l’Etna, la costa di Taormina e persino la Calabria. La tradizione di pesca continua e si nutre di eventi come “Borg Fest”, festival estivo che ogni anno porta il borgo al centro del divertimento catanese
Curiosità: l'origine del nome
Il nome “Archirafi” non è eredità di una famiglia nobile, ma deriva da un toponimo bizantino, aktí ráfi (“sporgenza costiera”) – un indizio sorprendente delle radici greco-bizantine di questo borgo marinaro catanese.