Goffredo Fofi: Una Voce Fuori dal Coro Ci Abbandona | Perché Il Suo Messaggio È Più Importante Che Mai?

Addio a Goffredo Fofi, intellettuale controcorrente e voce radicale della cultura italiana. Un pensatore che ha ispirato generazioni e sfidato l'omologazione! 🕊️✨📚

A cura di Redazione
11 luglio 2025 11:20
Goffredo Fofi: Una Voce Fuori dal Coro Ci Abbandona | Perché Il Suo Messaggio È Più Importante Che Mai? -
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Addio a Goffredo Fofi, l’intellettuale controcorrente della cultura italiana

ROMA – Si è spento Goffredo Fofi, una delle voci più significative e anticonformiste del panorama culturale italiano. Il critico letterario e cinematografico, nato a Gubbio il 15 aprile 1937, aveva 88 anni e si trovava all’Ospedale Cavalieri di Malta a Roma, dove era stato ricoverato dopo un intervento chirurgico a seguito di una frattura del femore.

Fofi è stato un intellettuale che ha sempre guardato alla società con occhio critico, impegnandosi a sostenere le cause degli ultimi e degli esclusi. La sua lotta contro l’omologazione culturale lo ha reso una figura scomoda ma rispettata nel panorama della sinistra italiana.

UN PERCORSO DI IMPEGNO SOCIALE E CULTURALE

Cresciuto in un ambiente umile, Fofi si trasferisce a diciotto anni in Sicilia, dove collabora con il filosofo e attivista Danilo Dolci nella lotta contro la mafia e per i diritti dei disoccupati. Questa esperienza segna l’inizio della sua dedizione a temi di pacifismo e giustizia sociale. Negli anni ’60, Fofi si sposta a Parigi, dove lavora per la rivista di cinema Positif e successivamente torna in Italia, fondando i Quaderni piacentini e scrivendo l’inchiesta “L’immigrazione meridionale a Torino”.

IL RILANCIO DI TOTÒ

Uno dei contributi più significativi di Fofi è stato il suo lavoro di rivalutazione di Totò. Insieme a Franca Faldini, pubblicò nel 1968 “Totò. L’uomo e la maschera”, un’analisi pionieristica della figura dell’artista, che era stata snobbata dalla critica durante la sua vita.

INSEGNAMENTI PER LE GENERAZIONI FUTURE

Tra gli ultimi insegnamenti di Fofi, si fa riferimento alla necessità di non smettere mai di “fare e sentire”. Come lui stesso ha ricordato, “Si ha una vita sola a disposizione, non dimentichiamocene mai”. Ha esortato le nuove generazioni a “resistere, studiare e rompere i coglioni”, sottolineando l’importanza di non rimandare le esperienze significative.

IL CORDOGLIO DELLE ISTITUZIONI

La notizia della sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha elogiato Fofi come “voce lucida e radicale della nostra cultura”, sottolineando il suo ruolo decisivo nel ridare grandezza a Totò. Anche Cecilia D’Elia, senatrice del Partito Democratico, ha espresso il suo rammarico, definendo Fofi una “figura di straordinaria levatura intellettuale e morale”, e un punto di riferimento per generazioni.

Goffredo Fofi ci lascia un’eredità preziosa: la sua indipendenza e il suo impegno costante restano un faro di ispirazione per chi crede nella cultura come strumento di cambiamento e giustizia sociale.

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