Nessuno conosce questo racconto | I segreti nascosti di Nino Martoglio, il genio siciliano che ha sconvolto tutto

Nino Martoglio, poeta e autore catanese, cambiò il teatro e il cinema italiani con ironia, coraggio e segreti ancora poco noti.

A cura di Paolo Privitera
01 luglio 2025 21:00
Nessuno conosce questo racconto | I segreti nascosti di Nino Martoglio, il genio siciliano che ha sconvolto tutto - Foto: Sconosciuto/Wikipedia
Foto: Sconosciuto/Wikipedia
Condividi

Un gigante catanese dimenticato troppo presto

Nino Martoglio nacque a Belpasso nel 1870, ma fu Catania la vera fucina del suo talento. Giornalista, poeta, commediografo, regista e pioniere del cinema, Martoglio fu uno degli intellettuali più eclettici e coraggiosi del suo tempo. Usò il dialetto catanese come lingua colta e letteraria, sfidando il centralismo linguistico italiano e diventando voce vera del popolo.

Dalla satira alle scene teatrali: l’esplosione del talento

Nel 1889 fondò a Catania il periodico satirico “D’Artagnan”, dove pubblicò poesie in dialetto e caricature politiche. Ma il salto avvenne con il teatro dialettale, attraverso opere come L’aria del continente e San Giuvanni Decollato, rappresentate in tutta Italia. Il suo uso del dialetto catanese era raffinato, efficace, modernissimo.

Martoglio e il cinema: un pioniere visionario

Pochi sanno che fu tra i primi registi del cinema muto italiano. A Roma, nel 1913, fondò la "Sicula Film", con cui diresse film oggi considerati capolavori come Sperduti nel buio (1914). Questo film ispirò registi del calibro di Cesare Zavattini e Roberto Rossellini, diventando una pietra miliare del neorealismo prima ancora che il neorealismo nascesse.

Un uomo di cultura che scoprì altri giganti

Martoglio fu anche talent scout: scoprì Luigi Pirandello e ne portò in scena le prime opere, quando ancora nessuno lo conosceva. Lavorò con Ettore Petrolini, Angelo Musco e tanti altri che divennero star del teatro italiano. Il suo fiuto era formidabile: sapeva riconoscere il genio e dargli spazio.

Catania lo celebrò, ma lo perse troppo presto

Nonostante la fama, Martoglio restò sempre profondamente legato a Catania, che lo ispirava e lo nutriva con il suo caos, i suoi personaggi e i suoi quartieri popolari. Morì tragicamente nel 1921, cadendo in una tromba delle scale a Civitavecchia, in circostanze mai del tutto chiarite. Catania lo pianse con un funerale da eroe popolare.

Curiosità: ironia, dolore e modernità

Le poesie raccolte in Centona, i drammi teatrali e i suoi saggi sono oggi studiati in molte università italiane. Ma per troppo tempo Martoglio è stato dimenticato dalla cultura “alta”, perché considerato solo dialettale. In realtà, fu uno degli autori più moderni e anticipatori del suo secolo, in grado di trattare con ironia temi come corruzione, povertà, ingiustizia, amore e disperazione.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Sicilia sui social