Il monte fantasma siciliano, sembra un cono dell’Etna ma nasconde una storia tutta diversa

A pochi chilometri da Catania, in provincia di Messina c’è un vulcano inattivo è l'antico guardiano della valle Alcantara!

A cura di Paolo Privitera
27 agosto 2025 15:00
Il monte fantasma siciliano, sembra un cono dell’Etna ma nasconde una storia tutta diversa - Foto: Maarten Sepp/Wikipedia
Foto: Maarten Sepp/Wikipedia
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Un vulcano spento nell’ombra dell’Etna

Tra i territori di Mojo Alcantara e Malvagna, nella parte nord-orientale della provincia di Catania, si erge discreto ma imponente Monte Mojo, una delle formazioni vulcaniche più antiche della zona etnea.

Monte Mojo è ormai inattivo, alto circa 793 metri. Si tratta di una struttura di origine pleistocenica, che domina la valle dell’Alcantara con la sua forma regolare e isolata.

Un punto panoramico mozzafiato e poco conosciuto

Dalla sua vetta si gode una vista spettacolare che spazia dalla Valle dell’Alcantara all’Etna, dai monti Nebrodi fino alla costa ionica.

Nonostante la bellezza, il monte è poco battuto dal turismo di massa, e questo lo rende una meta privilegiata per escursionisti e fotografi naturalisti in cerca di silenzio, natura e paesaggi intatti.

Un cratere fertile tra lava e leggende locali

Il cratere ormai estinto di Monte Mojo è una conca ricoperta di vegetazione rigogliosa, in cui si trovano ginestre, roverelle, felci e frassini, oltre a coltivazioni agricole nei dintorni. Questa fertilità ha reso l’area abitata fin dall’antichità: resti di insediamenti rurali e masserie ne sono testimonianza.

In alcune tradizioni popolari dei paesi limitrofi, Monte Mojo è stato visto come “sentinella dell’Etna”, una sorta di avamposto minore.

Escursioni e tutela ambientale

Negli ultimi anni, Monte Mojo è stato valorizzato da progetti naturalistici e sentieristica. Vi si accede facilmente da Mojo Alcantara, ed è considerato una delle mete escursionistiche più autentiche del versante nord del vulcano etneo.

La salita è poco impegnativa e adatta anche a famiglie e camminatori non esperti. L’area rientra nelle azioni di tutela del Parco Fluviale dell’Alcantara, ed è spesso utilizzata per attività didattiche e osservazioni botaniche.

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