Nessuno sa cosa è successo davvero, la Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle e la vera storia della sua fine

Scopri la ferrovia Castelvetrano–Porto Empedocle: storia, gallerie, treni storici e piste ciclabili nel cuore della Sicilia.

A cura di Paolo Privitera
07 agosto 2025 15:00
Nessuno sa cosa è successo davvero, la Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle e la vera storia della sua fine - Foto: S. Porta/Wikipedia
Foto: S. Porta/Wikipedia
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La Ferrovia Castelvetrano–Porto Empedocle: Storia Epica di Treni e Gallerie

Hai idea che proprio qui, tra Castelvetrano e Porto Empedocle, si snodasse fino al 1985 una linea ferroviaria leggenda? La Castelvetrano–Porto Empedocle, inaugurata nel 1910 a scartamento ridotto, collegava le coste di Trapani con Agrigento, passando per Selinunte, Sciacca, Ribera e le storiche tonnare lungo il tragitto. Oggi, gran parte dei binari sono spariti o trasformati in piste ciclabili, ma l’eredità del suo tracciato resta evidente, tra gallerie, viadotti e antichi fabbricati ferroviari.

Il progetto ebbe vita nel 1882, ma fu solo tra il 1910 e il 1923 che vennero completati i primi tronchi: Castelvetrano–Selinunte, Selinunte–Sciacca, Sciacca–Ribera e, infine, a Porto Empedocle. Un tragitto tortuoso, con gallerie fino a 3.700 m nella zona di Sciacca e viadotti imponenti come quello sul fiume Belìce.

L’ascesa, la decadenza e la curiosità da brivido

Fino agli anni ‘50 la ferrovia dominava: automotrici RALn 60, locomotori R.302 e continui collegamenti merci e passeggeri. Poi la lente agonia. Tra il '75 e il '78, il traffico iniziò a crollare, le manutenzioni furono sospese, ed il 31 dicembre 1985 l’ultimo convoglio tolse il pulsante vitale alla linea.

Curiosità

Nel 2014, la tratta Porto Empedocle–Agrigento Bassa è rinata come ferrovia turistica: il trenino storico “Akragas Express”, gestito dall’Associazione Ferrovie Kaos, permette escursioni tra le gallerie e la Valle dei Templi. E nel 1976, dopo una frana devastante ad Agrigento, questa ferrovia fu l’unico mezzo disponibile per portare aiuti alla città in emergenza.

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