Nessuno sa cosa è successo davvero, la Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle e la vera storia della sua fine
Scopri la ferrovia Castelvetrano–Porto Empedocle: storia, gallerie, treni storici e piste ciclabili nel cuore della Sicilia.

La Ferrovia Castelvetrano–Porto Empedocle: Storia Epica di Treni e Gallerie
Hai idea che proprio qui, tra Castelvetrano e Porto Empedocle, si snodasse fino al 1985 una linea ferroviaria leggenda? La Castelvetrano–Porto Empedocle, inaugurata nel 1910 a scartamento ridotto, collegava le coste di Trapani con Agrigento, passando per Selinunte, Sciacca, Ribera e le storiche tonnare lungo il tragitto. Oggi, gran parte dei binari sono spariti o trasformati in piste ciclabili, ma l’eredità del suo tracciato resta evidente, tra gallerie, viadotti e antichi fabbricati ferroviari.
Il progetto ebbe vita nel 1882, ma fu solo tra il 1910 e il 1923 che vennero completati i primi tronchi: Castelvetrano–Selinunte, Selinunte–Sciacca, Sciacca–Ribera e, infine, a Porto Empedocle. Un tragitto tortuoso, con gallerie fino a 3.700 m nella zona di Sciacca e viadotti imponenti come quello sul fiume Belìce.
L’ascesa, la decadenza e la curiosità da brivido
Fino agli anni ‘50 la ferrovia dominava: automotrici RALn 60, locomotori R.302 e continui collegamenti merci e passeggeri. Poi la lente agonia. Tra il '75 e il '78, il traffico iniziò a crollare, le manutenzioni furono sospese, ed il 31 dicembre 1985 l’ultimo convoglio tolse il pulsante vitale alla linea.
Curiosità
Nel 2014, la tratta Porto Empedocle–Agrigento Bassa è rinata come ferrovia turistica: il trenino storico “Akragas Express”, gestito dall’Associazione Ferrovie Kaos, permette escursioni tra le gallerie e la Valle dei Templi. E nel 1976, dopo una frana devastante ad Agrigento, questa ferrovia fu l’unico mezzo disponibile per portare aiuti alla città in emergenza.