Questa chiesa nasconde qualcosa di incredibile: Santa Maria dell’Aiuto ed una storia mai raccontata

Scopri il Santuario di Santa Maria dell’Aiuto a Catania: storia, Santa Casa di Loreto e curiosità che stupiranno i catanesi!

A cura di Paolo Privitera
04 agosto 2025 12:00
Questa chiesa nasconde qualcosa di incredibile: Santa Maria dell’Aiuto ed una storia mai raccontata - Foto: Antonio Pignato/Wikipedia
Foto: Antonio Pignato/Wikipedia
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Origini sacre e miracoli a Catania

Nel cuore del centro storico di Catania, a pochi metri da Piazza Duomo, si trova uno dei luoghi di culto più particolari e poco conosciuti dai catanesi stessi: il Santuario di Santa Maria dell’Aiuto. Edificato nella seconda metà del XVII secolo, il santuario venne costruito sui resti dell’antica chiesa dei Santi Pietro e Paolo, distrutta dal terremoto del 1693. La ricostruzione fu affidata ad Antonino Battaglia, architetto catanese figlio di quel Francesco Battaglia che contribuì alla rinascita barocca della città. L’impianto architettonico è in pieno stile tardo-barocco, con una facciata a due ordini scandita da colonne corinzie e sormontata da un campanile centrale.

Il fulcro della devozione catanese verso questa chiesa risale al 1372, quando fu collocata al suo interno una icona bizantina raffigurante la Madonna, considerata miracolosa già nei secoli precedenti. Secondo la tradizione popolare, l’immagine fu ritrovata tra le macerie di un’abitazione durante una pestilenza e ritenuta responsabile di numerose guarigioni. Per questo motivo venne portata all’interno del santuario per essere venerata con maggiore rispetto e sicurezza. La chiesa prese così il nome di “Santa Maria dell’Aiuto”, proprio in riferimento all’intercessione miracolosa della Vergine nei momenti più tragici della storia cittadina.

La riproduzione della famosa Santa Casa

Un elemento assolutamente unico all’interno del santuario è la presenza di una riproduzione in scala della Santa Casa di Loreto, inserita nel 1740 per volontà del canonico Giuseppe Lauria, rettore del santuario e figura molto influente del clero catanese del tempo. La Santa Casa, secondo la tradizione cristiana, è la casa in cui la Vergine Maria ricevette l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e fu trasportata miracolosamente dagli angeli da Nazareth a Loreto.

La versione catanese della Santa Casa è una cappella indipendente, posta a lato dell’edificio principale, accessibile tramite una scalinata in marmo bianco decorata con bassorilievi e motivi floreali. L’interno riprende fedelmente le dimensioni e la disposizione dell’originale marchigiana, compresi alcuni affreschi settecenteschi raffiguranti episodi mariani. Questo piccolo ambiente sacro è riconosciuto come una delle pochissime repliche ufficiali della Santa Casa presenti in Italia, e per questo motivo oggetto di pellegrinaggi e riti devozionali nei secoli passati.

Il culto della “Madonna dell’Aiuto” è fortemente radicato nella tradizione popolare, tanto da comparire frequentemente nei diari parrocchiali, cronache del Senato cittadino e perfino in atti notarili legati a lasciti e donazioni. Il santuario venne infatti arricchito nel corso del XVIII e XIX secolo grazie a numerose offerte, che permisero la realizzazione di cappelle laterali e l’ampliamento dell’oratorio adiacente.

Arte, fede e devozione quotidiana

Entrare nel santuario oggi significa immergersi in un ambiente intimo, raccolto e carico di storia. L’interno, a navata unica, presenta decorazioni barocche di grande raffinatezza, con altari secondari in marmi policromi, stucchi dorati e cornici lignee intagliate. L’altare maggiore – realizzato tra il 1750 e il 1760 – è uno degli esempi più eleganti di arte liturgica catanese, descritto dagli storici locali come una “sinfonia di colori e pietre vive”, tanto è il lavoro di intarsio e la varietà dei materiali utilizzati.

Particolarmente degni di nota sono alcuni dipinti del XVIII secolo, attribuiti a Matteo Desiderato e Giuseppe Paladini, raffiguranti scene mariane e santi protettori di Catania. In una delle cappelle laterali è conservata anche una teca con reliquie di santi orientali, portate a Catania durante il periodo bizantino. Il santuario oggi è aperto al culto e alle visite, soprattutto durante i festeggiamenti di settembre, quando viene rievocata l’incoronazione dell’icona miracolosa.

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