Trentunenne arrestato a Messina | La veritĂ  dietro i maltrattamenti che nessuno si aspettava

Polizia di Stato di Messina arresta un trentunenne per maltrattamenti ed estorsione. Scopri i dettagli di questo inquietante caso! 🚓🔍👮‍♂️

A cura di Redazione
27 agosto 2025 08:58
Trentunenne arrestato a Messina | La veritĂ  dietro i maltrattamenti che nessuno si aspettava -
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Messina: Arrestato un 31enne per maltrattamenti ed estorsione alla madre e alla compagna

Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un trentunenne del luogo, accusato di maltrattamenti contro familiari o conviventi e di estorsione. Le indagini hanno portato alla luce una serie di comportamenti violenti e intimidatori perpetrati dal giovane nei confronti della madre e della compagna.

Il caso è emerso a seguito di una segnalazione al Numero Unico di Emergenza “1 1 2”, ricevuta il 24 luglio. La madre, in evidente stato di paura e turbamento, aveva contattato le Forze dell’Ordine per denunciare la presenza del figlio, in preda a un attacco d’ira, che stava cercando di entrare in casa. Gli agenti, giunti sul luogo, hanno trovato la donna visibilmente scossa, mentre l’uomo si era allontanato poco prima del loro arrivo.

Le prime indagini hanno rivelato un quadro preoccupante: la donna ha raccontato di essere stata vittima di aggressioni verbali e fisiche da parte del figlio, che, sotto l’influenza di sostanze stupefacenti e alcoliche, la minacciava e distruggeva oggetti all’interno dell’abitazione ogni volta che lei rifiutava di darle denaro. Questo comportamento non si limitava solo alla madre, ma era esteso anche alla compagna dell’uomo.

La Polizia Giudiziaria ha approfondito ulteriormente la situazione, scoprendo che le molestie e le estorsioni erano corrisposte da un continuum di atti di violenza che si erano ripetuti nel tempo. Questa grave condotta ha portato il Tribunale di Messina ad adottare la misura cautelare, riconoscendo la necessitĂ  di proteggere le vittime da ulteriori possibili aggressioni.

In attesa del processo, si ricorda che l’indagato ha diritto alla presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Il caso rappresenta tuttavia un grave monito sulle dinamiche familiari di violenza che ancora oggi affliggono molte realtà. Il dibattito pubblico su questo tema è più che mai necessario, per garantire che simili situazioni vengano affrontate e risolte nel rispetto dei diritti di tutti gli involucrati.

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