Tutti si chiedono cosa c’è dietro: il Mosaico siciliano che ha sorpreso il mondo
Il Cristo Pantocrator di Palermo e Monreale: oro, misteri e un simbolismo che affascina i palermitani e sopravvive ai secoli.

Un mosaico d’oro che domina il cielo del Duomo
Nel cuore della Sicilia normanna, alle porte di Palermo, sorge il maestoso Duomo di Monreale. Tra i suoi tesori più straordinari c’è il mosaico del Cristo Pantocrator, una figura divina che sovrasta l’abside con sguardo eterno e regale. Realizzato tra il 1180 e il 1190, copre una superficie gigantesca maestosa, incastonata in tessere dorate.
L’immagine raffigura Cristo in punta di petto, vestito in tunica rossa (“regalità”) e manto blu (“umanità”), con la mano destra in gesto di benedizione e nella sinistra il Vangelo aperto sul verso "Io sono la luce del mondo”. La sua aureola a croce greca, il volto ieratico e l’oro abbagliante creano un impatto visivo capace di “colpire, ferire, aprire il cuore”.
Perché affascina ancora i palermitani
Costruito per volontà di Guglielmo II, il Duomo rappresenta la fusione di culture occidentali, islamiche e bizantine. I mosaici raccontano Bibbia ed epiche normanne su ben 6.500 m² di pareti. Ma il Pantocrator resta il cuore pulsante, richiamando al divino palermitani e visitatori.
Le tessere – vetro dorato cotto in loco – sono state eseguite con perizia bizantina, probabilmente da artigiani giunti da Costantinopoli Il risultato? Un trionfo di luce, colore e narrazione visuale: la Bibbia raccontata per immagini, adatta anche ai fedeli analfabeti . Non è solo arte, è catechesi visiva imponente.
Il lascito per Palermo e dintorni
Il Pantocrator non è solo un mosaico: è un emblema dell’identità siciliana, un ponte tra fede, arte e potere. Ogni volta che un palermitano visita Monreale, si trova davanti a questa iconografia imponente che parla di storia, regalità e redenzione. E in un’epoca in cui tutto cambia, questa immagine rimane incrollabile.