Un luogo a Caltanissetta che pochi conoscono davvero: Palazzo Moncada e le storie mai raccontate
Palazzo Moncada a Caltanissetta: dal sogno nobiliare al cinema Liberty, un edificio incompiuto pieno di sculture segrete e misteri antichi!

Il palazzo mai finito che racconta la caduta di un principe
Nel cuore di Caltanissetta sorge il maestoso Palazzo Moncada, voluto nel 1651 dal principe Luigi Guglielmo I Moncada (all’epoca solo 24enne), presidente del Regno di Sicilia e futuro viceré di Sardegna. Il progetto, affidato all’architetto Carlo D’Aprile, prevedeva un edificio imponente per celebrare la potenza feudale della casata: un intero isolato di sontuosità barocca con influenze rinascimentali. Ma dopo pochi anni i lavori si interruppero: una congiura scoperta e l’allontanamento forzato del principe mandarono tutto in stallo nel 1662, lasciando balconi inesistenti, prospetti incompleti e mensoloni scolpiti sospesi nel vuoto — un monumento all’ambizione e alla disfatta.
Trasformazioni sorprendenti: orfanotrofio, cinema e museo
Negli anni il palazzo cambiò volto: nel 1778 divenne orfanotrofio, nel 1892 ospitò la Corte d’appello, e nel 1915 la principessa Maria Giovanna di Bauffremont lo trasformò nella prima cinema-teatro Liberty, la Sala Trieste. Dopo essere diventato multisala "Moncada" e poi "Rosso di San Secondo", dal 2010 ospita anche una galleria d’arte con mostre permanenti sulla famiglia Moncada e le preziose sculture dell’artista nisseno Michele Tripisciano, tra cui busti, angeli e l’Orfeo marmoreo custoditi nel Museo Tripisciano. Oggi questo palazzo racconta secoli di vita cittadina, tra potere, cultura e rinascita.
Curiosità
Palazzo Moncada è la porta di un labirinto urbano: sottoterra correva un sistema di cunicoli, chiamato “trabuccu”, che collegava il palazzo a chiese e conventi vicini. Secondo la tradizione, lì gli oppositori politici venivano nascosti o fatti sparire nel sottosuolo. È la traccia segreta di un potere che si muoveva all’ombra delle stanze ufficiali.