Un luogo che affascina e inquieta: la Tonnara Florio e la curiosità incredibile della mattanza
Scopri la Tonnara Florio a Palermo: tra mattanza, architettura neogotica e ospiti reali, un gioiello marinaio eterno.

La nascita della leggenda della Tonnara Florio
La Tonnara Florio dell’Arenella, situata nel cuore del borgo marinaro di Palermo, emerse come simbolo della potenza e del genio imprenditoriale della famiglia Florio. Fondata probabilmente nel XVII secolo, fu acquistata nel 1830 da Vincenzo Florio, che avviò una ristrutturazione monumentale sotto la direzione dell’architetto Carlo Giachery
Qui, tra muri spessi e magazzini in pietra, si svolgeva una mattanza rituale che ancora oggi evoca tempi di duro lavoro, ma anche di grande orgoglio per i palermitani.
Architettura, potere e charme neogotico
Nel 1844, all’interno del complesso venne realizzata la celebre Palazzina dei Quattro Pizzi, dal design neogotico unico a Palermo, con quattro torrette che dominavano la costa.
Punto chiave: soprattutto nella villa si celebravano banchetti e ricevimenti per nobili, borboni e perfino la zarina russa, che ne rimase tanto impressionata da far erigere una replica in Russia . Un mix sublime tra potere marittimo e féerie aristocratica.
Dalla mattanza alla memoria collettiva
La tonnara non era solo una fabbrica — era un teatro di passione con centinaia di uomini: tonnaroti, retaioli, carpentieri, che formatosi attraverso riti consolidati, tra preghiere e canti sacri, davano il via alla mattanza, il momento più sacro e violento della pesca del tonno.
Fino all’inizio del XX secolo, quando i tonni scomparvero dalle acque di Palermo, la tonnara chiuse. Ma la memoria restò: un museo in parte, un ristorante ed eventi che ancora evocano quell’anima palermitana indomita.
La rinascita moderna tra eventi e cultura locale
Dal 1980, la struttura è tornata a vivere. Oggi, la parte fronte mare ospita un club nautico, mentre l’interno è destinato a ristorante, eventi e piccole esposizioni.
La Tonnara Florio è diventata un polo culturale, punto d’incontro per palermitani e turisti, in una magia che miscela il passato industriale con la bellezza del paesaggio e del mare.
Curiosità
Lo sapevi che proprio a lato della tonnara si trova un antico mulino a vento (del 1852, sempre opera di Giachery), utilizzato per la lavorazione del sommacco, ingrediente segreto della tintura e dell’industria agrumaria palermitana? Un dettaglio che svela come i Florio sapessero coltivare economia, cultura e estetica in un unico, ambitissimo progetto.