Un parco nobiliare trasformato: il giardino urbano palermitano protagonista di un'incredibile metamorfosi
Scopri il parco palermitano trasformato da riserva ducale a giardino liberty. Storie, curiosità e la sua rinascita urbana!

Storia di un parco nobiliare trasformato
Villa Sperlinga nasce nel 1667 come riserva di caccia del duca Giovanni Stefano Oneto, incastonata in un vasto territorio chiamato “Firriato di Sperlinga”. Nei decenni successivi fu trasformata: prima ospedale per poveri, poi stabilimento di assistenza e infine, nel 1886, parco romantico grazie agli inglesi Whitaker, che la trasformarono in sede di garden party, tornei di tennis e feste comunitarie con la nobiltà palermitana. Successivamente, tra il 1952 e gli anni seguenti, il Comune di Palermo acquisì parte dei terreni per realizzare un giardino pubblico di fronte a Piazza Unità d’Italia.
Da parco segreto a salotto liberty
Nel XX secolo Villa Sperlinga fu lentamente ridimensionata: incendi, lottizzazioni e cemento hanno modificato la sua fisionomia. Ciò che resta oggi è un piccolo giardino urbano, uno dei pochi spazi verdi liberty rimasti nel quartiere Libertà di Palermo, con affacci su viale Boris Giuliano (ex viale Piemonte) e Piazza Unità d’Italia, tra palazzi moderni e la grande Torre Sperlinga.
Nel parco si trovano inoltre tre sculture moderne di Vittorio Gentile—“Amanti come genesi di forma verticale”, “Ipotesi di forma orizzontale” e “Grande torso”—che dialogano oggi con i palermitani durante passeggiate e momenti di relax.
Spazio civico e rigenerazione urbana
Oggi Villa Sperlinga rappresenta un segnale di rigenerazione urbana: non più elitario, ma giardino aperto e condiviso. Un polmone verde nel quartiere Libertà, circondato da servizi e da un panorama urbano che accosta Liberty, modernità e memoria di una Palermo che cambia.
La villa è usata per passeggiate, pic‑nic, momenti ricreativi e diventa punto di incontro tra famiglie, anziani e ragazzi. Spesso abbellita da piccole iniziative locali, è un esempio concreto di come un patrimonio storico possa trasformarsi in spazio di comunità e salotto urbano.