Un piccolo tesoro palermitano dal cuore segreto: gli stucchi di Serpotta e leggende dell'Oratorio del Rosario di San Domenico

Scopri l’Oratorio del Rosario di San Domenico a Palermo: capolavori barocchi, misteri serpottoniani e curiosità sorprendenti!

A cura di Paolo Privitera
28 agosto 2025 18:00
Un piccolo tesoro palermitano dal cuore segreto: gli stucchi di Serpotta e leggende dell'Oratorio del Rosario di San Domenico - Foto: Amrita/Wikipedia
Foto: Amrita/Wikipedia
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Il gioiello barocco

L’Oratorio del Rosario di San Domenico si erge in via dei Bambinai, a due passi dalla Vucciria: un vero scrigno barocco nel cuore di Palermo.
Fondato nel 1574 dalla Compagnia della Madonna del Rosario, conserva al suo interno un immersivo ciclo di stucchi realizzato da Giacomo Serpotta tra il 1710 e il 1717. Il contrasto tra la facciata sobria e l’interno sontuosamente decorato rende questo luogo un’esperienza viscerale per i palermitani, quasi un passato che esplode nel presente.

Serpotta: il genio rococo

Il maestro Giacomo Serpotta, considerato uno dei maggiori stuccatori in Europa, diede vita a un drammatico apparato tridimensionale che racconta l’Apocalisse e celebra le Virtù cristiane: Carità, Umiltà, Fortezza, tutte rese con eleganza quasi teatrale.
Le scene apocalittiche al di sopra dei dipinti esprimono il trionfo del bene sul male: spicca l’immagine del diavolo che precipita dal Paradiso, una composizione dinamica e coinvolgente che incanta ancora oggi i visitatori.

Quadri e stucchi: un'unione di arte e fede

La pala d’altare originale – la Madonna del Rosario – è un capolavoro di Antoon van Dyck (1627), raffigurante la Vergine circondata dai santi patroni siciliani.
Attorno alla tela si aprono narratività pittoriche dei migliori artisti dell’epoca – Pietro Novelli, Luca Giordano e Mattias Stom – integrate nei rilievi di stucco: un dialogo tra pittura e scultura che trasforma l’oratorio in un palcoscenico sacro e sensoriale.

Un piccolo tesoro dal cuore segreto

L’oratorio non è solo capolavoro artistico: è stato il teatro di riunioni segrete della Confraternita e di riti per la protezione di Palermo dalla peste e dalle crisi politiche.
 Il completamento tra 1714 e 1717 con la rappresentazione dei Misteri del Rosario e della fine del mondo consolidò la fama di Serpotta a livello europeo, tanto da essere definito «vicino a un vero spirito rococò» dallo storico Rudolf Wittkower.

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