Una costruzione che ha visto tutto: il ponte di Failla a Troina e le curiosità che nessuno immagina
Scopri il Ponte di Failla a Troina: storia normanna, pellegrini, natura e riti di maggio in uno dei luoghi più suggestivi dei Nebrodi.

Il Ponte di Failla: Azzurro, Storia e Pellegrini
Nel cuore del Parco dei Nebrodi, proprio accanto al fiume Troina, sorge il suggestivo Ponte di Failla, una straordinaria testimonianza di architettura medievale che sembra sospesa tra acqua, tempo e leggenda. Costruito dai Normanni nella prima metà del XII secolo, era parte dell’antica via regia che collegava Palermo alla costa ionica.
Con la sua struttura a schiena d’asino, il ponte alterna un grande arco principale e due archi minori, larghi solo 8 m × 54 m, rendendo il passaggio da una sponda all’altra un’esperienza unica.
Fu attraversato da figure celebri come Pietro d’Aragona (1282), Bianca di Navarra (1411) e Carlo V (1535), conferendo al ponte un ruolo simbolico nella storia della Sicilia.
Oggi, il ponte è tornato a nuova vita grazie ai sentieri naturalistici del parco: puoi percorrerlo e respirare atmosfere sospese, tra ruscelli, querce secolari e silenzi carichi di storie antiche.
Storia, fede e natura in un unico emozionante varco
Questo ponte era fondamentale per pastori, pellegrini, eremiti e viaggiatori, fungendo da crocevia, ma è nei riti religiosi che la sua energia si fa palpabile. Ogni maggio, in occasione della festa di San Silvestro, si svolge una processione lungo il fiume: i devoti attraversano il ponte, cantano, celebrano la loro fede e rinnovano il legame con l’antica tradizione.
Il ponte non è solo un monumento, ma cuore pulsante dei Nebrodi: il borgo di Troina, elevato dal Gran Conte Ruggero già nel 1082 come centro normanno, conserva ancora vicoli, torri e mura, pieno di storie da scoprire.
Curiosità
Il termine “Failla” deriva dall'antico toponimo usato per individuare la fondaca (ricovero per viandanti e mercanti) situata nei pressi del ponte.
Nei documenti medievali è chiamata “Ponte Grande” o “Pontis”, facendone il centro urbano attorno al quale si sviluppò la contrada. Solo in epoche successive acquisì definitivamente il nome “Failla”, rimarcando il legame con il commercio e l’ospitalità su quella viabilità secolare.