La dimora palermitana che nasconde tesori e storie dimenticate
A Palermo sorge il Palazzo dei Principi di Villafranca, residenza aristocratica che custodisce affreschi perduti e capolavori d’arte.


Una residenza che domina piazza Bologni
Nel cuore del centro storico di Palermo, in una delle piazze più eleganti e dense di storia, si affaccia il Palazzo dei Principi di Villafranca, conosciuto anche come Palazzo Alliata di Villafranca. La sua facciata imponente racconta di un passato nobiliare che ha segnato profondamente la vita della città. La famiglia Alliata, una delle più potenti del Regno di Sicilia, scelse questo edificio come simbolo della propria influenza e lo trasformò in una delle residenze più prestigiose dell’isola.
Costruito nel Cinquecento e rinnovato più volte nei secoli successivi, il palazzo ha attraversato epoche di splendore e momenti di declino. Le sale, i cortili interni e le decorazioni conservano ancora oggi l’eco di ricevimenti sfarzosi, di trattative politiche e di incontri culturali che facevano di questo luogo il centro del potere aristocratico palermitano.
L’arte come strumento di prestigio
Gli interni del palazzo furono arricchiti da cicli di affreschi, stucchi e arredi che riflettevano la grandezza degli Alliata di Villafranca. Gli interventi settecenteschi portarono nuove decorazioni, grazie anche all’opera di artisti come Giacomo Serpotta, maestro degli stucchi, che lasciò la sua impronta nelle grandi sale. Il pittore Gaspare Serenario affrescò intere pareti, creando atmosfere teatrali capaci di impressionare ospiti e viaggiatori.
Uno degli ambienti più celebri custodisce ancora la Crocifissione di Van Dyck, capolavoro fiammingo che impreziosisce la collezione d’arte della famiglia. Accanto a questo dipinto si trovano tele di Matthias Stom e Pietro d’Asaro, testimonianza di una raccolta di altissimo livello che faceva del palazzo una vera e propria pinacoteca privata. Non tutte le opere, però, sopravvissero alle vicissitudini della storia: i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale causarono danni irreparabili e la perdita di molti affreschi.
Dal potere aristocratico alla fruizione pubblica
Il Palazzo dei Principi di Villafranca non fu solo una residenza privata: rappresentò un punto di riferimento politico e culturale per Palermo. Nel corso dei secoli, ospitò principi, intellettuali e uomini di potere che contribuirono a definire il destino della città. Con il declino della nobiltà, anche l’edificio subì periodi di abbandono e trasformazioni, fino ad arrivare al Novecento, quando parte delle sue collezioni furono disperse e altre confluirono in istituzioni religiose.
Oggi il palazzo appartiene al Seminario Arcivescovile di Palermo, a seguito della donazione della principessa Rosaria Correale e Santacroce, vedova dell’ultimo principe Alliata. Questo passaggio ha garantito non solo la conservazione del bene, ma anche la possibilità di rendere accessibile al pubblico una parte di questo scrigno di storia e arte.