Le mura che cambiarono il volto di Catania e che nessuno conosce
Le mura di Carlo V a Catania, con i loro bastioni imponenti, narrano secoli di difese, assedi e trasformazioni urbane.


Le mura che cambiarono il volto di Catania
Nel XVI secolo Catania fu al centro di una grande trasformazione urbanistica voluta da Carlo V d’Asburgo, che decise di rafforzare le difese della città contro gli attacchi dal mare e le incursioni piratesche. Nacquero così i bastioni di Catania, un sistema imponente di mura in pietra lavica che avvolgeva l’intero centro abitato. Questo progetto, iniziato nel 1540, inglobava le preesistenti fortificazioni medievali, conferendo alla città un aspetto militare e moderno, in linea con le nuove tecniche di difesa bastionata diffuse in Europa. Oggi, passeggiando per il centro storico, si possono ancora ammirare diversi tratti di queste mura, sopravvissuti a terremoti, eruzioni e all’espansione urbana.
Architettura difensiva e punti strategici
Il circuito murario era composto da otto bastioni principali, ciascuno con funzione difensiva e di controllo visivo. Tra i più celebri spiccano il Bastione degli Infetti, il Bastione del Tindaro e il Bastione di San Giuliano, ancora oggi visitabili. Realizzati con pietra lavica, presentavano gallerie sotterranee, piazzole per artiglierie e vie di ronda che permettevano un controllo capillare del territorio. Queste mura non solo proteggevano la città, ma rappresentavano anche un simbolo di potere e di resistenza, testimoniando il ruolo strategico di Catania nel Mediterraneo del Cinquecento.
I bastioni tra memoria e rinascita
Con il tempo, le mura persero la loro funzione difensiva e molti tratti furono inglobati dalle costruzioni urbane o demoliti per fare spazio a nuove vie. Tuttavia, alcuni bastioni si sono trasformati in veri e propri luoghi culturali: il Bastione degli Infetti ospita oggi eventi e visite guidate, mentre altri tratti delle mura sono stati recuperati per valorizzare il patrimonio storico della città. Questi resti raccontano la capacità di Catania di trasformare un passato militare in risorsa culturale, rendendo visibile a chi passeggia tra le vie moderne l’antico cuore difensivo della città.
Una curiosità che stupisce i visitatori
Il nome “Bastione degli Infetti” deriva da una leggenda che narra di un lazzaretto sorto accanto alle mura durante un’epidemia. Ancora oggi questo bastione è uno dei più suggestivi, non solo per la sua struttura, ma anche per l’alone di mistero che lo accompagna.