Palermo | La bandiera palestinese provoca una guerra di parole in Consiglio: chi si schiera dalla parte della memoria?

I Consiglieri M5S Presentano una Proposta per l’Esposizione della Bandiera Palestinese in Aula a Palermo

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio della Settima Circoscrizione di Palermo, un importante ordine del giorno è stato presentato dai consiglieri Giovanni Galioto e Simone Aiello del Movimento 5 Stelle, insieme a Damiano Cacioppo del Partito Democratico. L’iniziativa mira a esporre la bandiera palestinese all’interno dell’aula consiliare, in segno di rispetto e commemorazione delle oltre 66.000 vittime del conflitto, di cui più di 20.000 erano bambini e quasi 300 giornalisti.

Galioto ha sottolineato che la proposta non ha “alcuna finalità di parte”, bensì rappresenta “un atto di giustizia, memoria e dignità”. Tuttavia, nonostante le nobili motivazioni, l’ordine del giorno è stato respinto dalla maggioranza di Forza Italia, che ha giustificato la sua decisione con tecnicismi e cavilli regolamentari.

A seguito del rifiuto, i promotori dell’iniziativa hanno scelto di ritirare l’ordine del giorno, annunciando la ripresentazione della proposta sotto forma di mozione. Galioto ha affermato: “Siamo determinati a far sì che venga discussa e votata senza ulteriori pretesti.” Durante il dibattito, il capogruppo di Forza Italia ha anche accusato i consiglieri di “strumentalizzare la questione palestinese”, un’accusa respinta con fermezza dai rappresentanti del campo progressista.

In aggiunta, l’idea di esporre la bandiera palestinese è stata descritta dal capogruppo di Forza Italia come un’azione “illegale”. Galioto ha risposto a questa affermazione con passione: “Se ricordare le vittime innocenti e sventolare un simbolo di pace e giustizia è considerato illegale, allora siamo orgogliosamente ‘illegali’.”

Concludendo, i consiglieri del M5S hanno affermato che la bandiera palestinese rappresenta per loro “un monito silenzioso contro l’indifferenza” e un simbolo dell’impegno a mantenere viva la memoria delle vittime. La questione è dunque destinata a riemergere nel dibattito politico locale, con l’auspicio di una discussione più aperta e inclusiva sulle tematiche della pace e dei diritti umani.