Un paesaggio siciliano plasmato da secoli di vento e sale, ti raccontiamo il tesoro segreto di Trapani

Le Saline di Trapani e Paceco: mulini a vento, fenicotteri rosa e l’antica raccolta del sale che trasforma la costa siciliana in poesia!

14 settembre 2025 18:00
Un paesaggio siciliano plasmato da secoli di vento e sale, ti raccontiamo il tesoro segreto di Trapani - Foto: tato grasso/Wikipedia
Foto: tato grasso/Wikipedia
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Le Saline di Trapani e Paceco: l’oro bianco della Sicilia occidentale

Le Saline di Trapani e Paceco si estendono lungo la costa occidentale della Sicilia, formando un paesaggio unico dove mare e terra si intrecciano in una geometria di vasche, argini e mulini a vento. Quest’area, dichiarata riserva naturale nel 1995, custodisce una tradizione millenaria: qui, sin dall’epoca fenicia e poi araba, l’uomo ha saputo sfruttare vento e sole per estrarre il prezioso sale marino, soprannominato “oro bianco”. Le vasche, disposte come un mosaico irregolare, non sono solo bacini produttivi ma testimoni silenziosi di un’economia che ha plasmato il volto del Trapanese per secoli, influenzando commerci, gastronomie e persino rituali popolari.

Passeggiare tra queste saline significa immergersi in una storia viva: i mulini, con le loro pale maestose, un tempo pompavano acqua e macinavano cristalli, scandendo la vita di intere comunità. Oggi, restaurati, sono diventati icone paesaggistiche fotografate da viaggiatori di tutto il mondo, custodi di un’eredità che resiste all’avanzare della modernità. In estate, la raccolta del sale segue ancora i metodi tradizionali: uomini e donne, armati di pale di legno e ceste di vimini, sollevano il sale sotto il sole cocente in un rito che mescola fatica, sudore e poesia.

Fenicotteri rosa e biodiversità sorprendente

Oltre al fascino storico, le saline ospitano una delle più ricche aree di biodiversità della Sicilia. Qui sostano, soprattutto durante le migrazioni, centinaia di fenicotteri rosa, che tingono di colore gli specchi d’acqua salmastra e regalano uno spettacolo mozzafiato al tramonto. Insieme a loro convivono aironi, cavalieri d’Italia e altre specie protette che trovano rifugio tra le dune e gli argini. Questo connubio di natura e lavoro umano ha reso la riserva un punto di riferimento per gli amanti del birdwatching e per chi cerca una Sicilia autentica, lontana dai circuiti turistici di massa.

La zona non è solo una meraviglia naturalistica ma anche un laboratorio di tradizioni rurali: ogni anno, durante la raccolta del sale, si organizzano eventi e festival che celebrano i prodotti tipici del territorio, dal sale aromatizzato alle erbe mediterranee ai piatti della cucina trapanese che ne fanno largo uso. Visitare le saline significa dunque toccare con mano un pezzo di storia viva, dove il passato continua a dialogare con il presente e la cultura si intreccia alla natura.

Curiosità

In alcune giornate particolarmente terse, la distesa bianca del sale riflette la luce del sole in maniera così intensa da diventare visibile persino a chilometri di distanza, dal mare aperto o dall’alto dei promontori vicini. I pescatori locali raccontano che, ancora oggi, questa visione funge da punto di riferimento naturale per chi naviga lungo la costa: un faro ancestrale, nato non dalla mano dell’uomo ma dall’incontro di sole e sale.

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