Un polmone all'aperto misterioso alle porte della città di Palermo che nessuno conosce
A pochi chilometri da Palermo si estende la Riserva di Bosco di Favara e Bosco Granza, un paradiso naturale che custodisce biodiversità unica.


Un polmone all'aperto alle porte della città
Non lontano dal caos urbano di Palermo, si apre un luogo che sembra appartenere a un’altra dimensione: la Riserva naturale Bosco di Favara e Bosco Granza. Si tratta di un’area protetta che abbraccia circa 300 ettari tra i comuni di Godrano e Rocca Busambra, nel cuore della provincia palermitana. La riserva prende il nome dai due antichi boschi che, per secoli, hanno fornito legna, pascolo e risorse naturali alle comunità locali.
Oggi, camminare tra i sentieri ombrosi significa immergersi in un ambiente di straordinaria ricchezza, dove la natura domina incontrastata e offre scenari che cambiano con le stagioni: dalle nebbie che avvolgono i faggi secolari, ai colori accesi dell’autunno, fino al canto incessante degli uccelli che qui trovano rifugio.
Un mosaico di biodiversità
La flora della riserva è un autentico tesoro. Accanto alle querce, ai lecci e ai faggi, resistono rare specie vegetali che testimoniano la varietà del paesaggio siciliano. Nei sottoboschi fioriscono orchidee spontanee, mentre arbusti di agrifoglio e corbezzolo punteggiano i sentieri. Questa diversità botanica crea l’habitat ideale per una fauna altrettanto ricca: volpi, donnole, istrici e martore abitano questi boschi, insieme a numerose specie di rapaci che sorvolano le valli circostanti.
Il bosco è inoltre attraversato da corsi d’acqua e sorgenti che ne accrescono la bellezza, creando piccole oasi di frescura. Per questo la riserva è considerata una delle zone naturalistiche più importanti delle Madonie meridionali, un vero e proprio laboratorio di biodiversità che contribuisce a mantenere l’equilibrio ecologico del territorio.
Natura e storia intrecciate
Non si tratta soltanto di un’area naturale: la riserva conserva anche tracce della presenza umana nei secoli. Resti di antiche carbonaie, mulattiere e rifugi raccontano la vita quotidiana di generazioni di boscaioli e pastori che qui trovavano sostentamento. È proprio questa convivenza tra uomo e natura a rendere il Bosco di Favara e Bosco Granza un luogo vivo, che ancora oggi trasmette il senso di un legame antico e profondo con la terra.
Una curiosità che pochi conoscono
Pochi sanno che all’interno della riserva si trova il Rocchio di Busambra, una parete calcarea che raggiunge quasi i 1600 metri di altitudine e che rappresenta il punto più alto della provincia di Palermo. Questo massiccio non solo domina il paesaggio circostante, ma costituisce anche un habitat prezioso per specie rare di piante rupestri, trasformando l’area in un vero scrigno di natura incontaminata.