Una fortezza agrigentina che resiste ai secoli, ti raccontiamo il simbolo di potere nel cuore della Sicilia
Fortezza Chiaramontana, matrimoni nobiliari, carcere, Tomasi e Stockhausen tra mura millenarie: scopri l'incredibile storia!

Una fortezza chiaramontana che resiste ai secoli
Il Castello di Siculiana, detto anche Chiaramontano, sorge su un promontorio roccioso a 85 m sul livello del mare, dominando il borgo e la vallata verso il Mediterraneo. Le sue imponenti mura in pietra di gesso legata a malta, che si protendono a picco sulla rupe, ne hanno garantito l’inalterata inespugnabilità fin dall’epoca normanna, quando era noto come Kalat Suguliana e resse all’assedio di Ruggero il Normanno (1087). Ricostruito intorno al 1310 da Federico Chiaramonte, il maniero divenne il cuore politico e sociale della baronia: luogo di strategia militare ma anche di matrimoni tra potenti famiglie, suggellati nel 1311 dal celebre matrimonio tra Costanza Chiaramonte e il genovese Brancaleone Doria, detto “benedizione provvidenziale dei patti”.
Simboli di potere, segrete e letterati
La struttura a “Y” del castello ospita una profonda cisterna per l’acqua piovana, ancora perfettamente conservata, utile in caso di assedio, la chiesa di San Lorenzo – il più antico luogo sacro cittadino – e spazi consacrati a stalle, magazzini, carceri e sale nobili. Nella storia recente, venne trasformato in carcere fino al 1924, quando divenne proprietà privata degli Agnello, i quali abbatterono il celebre “Quarto Nobile” (1934) per costruire una residenza in stile neogotico. Fu sede estiva di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dove nel 1955 iniziò a scrivere pagine memorabili ne Il Gattopardo. Poco dopo, accolse il compositore Karlheinz Stockhausen – un incrocio tra eredità feudale e ispirazioni letterarie e musicali che rende il Castello anima viva del passato in Sicilia.