Fondi comunali ANCI | Perché i siciliani non meritano di rimanere indietro?

ANCI Sicilia chiede una svolta per garantire ai comuni siciliani l'applicazione dei fabbisogni standard nel Fondo di solidarietà. È tempo di fare la differenza! 💪🌍✨

A cura di Redazione Redazione
24 ottobre 2025 13:09
Fondi comunali ANCI | Perché i siciliani non meritano di rimanere indietro? -
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ANCI Sicilia Richiede la Piena Applicazione dei Fabbisogni Standard nel Riparto del Fondo di Solidarietà Comunale

Un appello urgente arriva dall’ANCI Sicilia, che si rivolge alla deputazione nazionale della regione e al Presidente della Regione Siciliana per un’azione congiunta. L’obiettivo è garantire la piena applicazione dei fabbisogni standard nel riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC). Questa iniziativa mira a supportare i comuni siciliani in una battaglia che va avanti da anni.

I presidenti dell’Associazione, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, non nascondono la frustrazione: nonostante la partecipazione alla raccolta dei dati sui fabbisogni standard, i comuni continuano a ricevere solo la quota storica del fondo, trascurando la componente perequativa. Questa disparità contribuisce a incrementare gli squilibri e a compromettere l’uniformità dei servizi offerti.

L’ANCI Sicilia sottolinea che la richiesta di una corretta applicazione dei fabbisogni standard rispecchia i principi dell’articolo 119 della Costituzione, che garantisce agli enti locali autonomia finanziaria e prevede un fondo perequativo per riequilibrare le differenze fiscali tra i territori.

Dopo l’Assemblea nazionale dello scorso maggio e le numerose iniziative portate avanti, le aspettative sembrano ora più concrete grazie a un approfondimento tecnico da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tuttavia, secondo Amenta e Alvano, è fondamentale che la politica assuma le proprie responsabilità e traduca gli esiti tecnici in azioni concrete.

Non si tratta di chiedere favori o risorse aggiuntive, ma di garantire parità di trattamento. Amenta evidenzia che l’applicazione dei criteri perequativi potrebbe apportare annualmente oltre 150 milioni di euro ai comuni siciliani, con effetti positivi diretti sulla qualità dei servizi e sulle capacità di investimento degli enti locali.

“È giunto il momento per i parlamentari siciliani, indipendentemente dal loro orientamento politico, di unirsi per ottenere questo risultato,” conclude Amenta. Il futuro dei comuni dell’Isola e la qualità dei servizi offerti ai cittadini dipendono dalla volontà di unire le forze in un’azione di equità e solidarietà finanziaria.

Con questo appello, ANCI Sicilia si pone come punto di riferimento nella lotta per un trattamento equo delle risorse, evidenziando l’importanza di una sinergia politica che possa portare a una svolta significativa per la Sicilia.

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