La maestosa basilica che veglia sul porto di Catania e che pochi conoscono
Nel cuore di Catania si nasconde un edificio che affaccia sul porto e custodisce memorie secolari e una curiosità inattesa.
Una chiesa che sfida il mare
A pochi passi dal porto di Catania, tra le strade che respirano salsedine e storia, si erge la Chiesa di San Placido. La sua facciata barocca, elegante e solenne, cela secoli di vicende legate non solo alla fede, ma anche alla vita cittadina.
Secondo la tradizione, il sito fu edificato in memoria di San Placido, martirizzato insieme ai suoi compagni in Sicilia. La posizione della chiesa, affacciata verso il mare, non è casuale: rappresentava un punto di riferimento spirituale e visivo per marinai e viaggiatori che approdavano in città.
La facciata, opera di Stefano Ittar, architetto polacco naturalizzato siciliano, si distingue per l’armonia delle linee e per la monumentalità che anticipa il gusto tardo-barocco catanese. L’interno, a navata unica, è sobrio ma ricco di dettagli, con altari laterali che custodiscono tele e statue devozionali.
Tra storia, terremoti e rinascite
La Chiesa di San Placido sorge in una zona che nei secoli ha conosciuto distruzioni e ricostruzioni. Il devastante terremoto del 1693, che sconvolse l’intera Val di Noto, impose una ricostruzione quasi totale dell’edificio.
Il nuovo tempio fu inserito in un contesto urbanistico in forte trasformazione, dove il barocco divenne linguaggio dominante. Nei secoli successivi la chiesa ha resistito a eruzioni, bombardamenti e modernizzazioni, continuando a custodire il culto di San Placido e mantenendo viva la memoria di una comunità legata al mare.
Oggi, passando davanti alla sua facciata, non si percepisce soltanto la bellezza dell’architettura, ma anche la resilienza di Catania, città abituata a rinascere dalle macerie e a ricostruire le sue radici.