Il borgo messinese che custodisce acque, leggende e una fortezza dimenticata

Tra i Peloritani si nasconde Fiumedinisi, borgo di acque, castelli e leggende che custodisce i segreti di un passato antico.

07 novembre 2025 15:00
Il borgo messinese che custodisce acque, leggende e una fortezza dimenticata - Foto: Pinodario/Wikipedia
Foto: Pinodario/Wikipedia
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Nascosto tra le pieghe dei Monti Peloritani, a pochi chilometri da Messina, sorge un borgo che sembra sospeso nel tempo: Fiumedinisi. Qui, dove la natura incontra la storia, il silenzio è rotto solo dal fluire dell’acqua e dai racconti che si tramandano da secoli. Visitare questo luogo significa scoprire tradizioni antiche, paesaggi incontaminati e memorie di battaglie lontane, in un intreccio che affascina chiunque vi si avventuri.

Una valle modellata dall’acqua

Il nome stesso di Fiumedinisi richiama la presenza dell’elemento che lo ha reso unico: il fiume Nisi, che attraversa il territorio regalando sorgenti limpide e fertili pianure. Intorno a queste acque, già in epoca antica, sorse un villaggio che divenne importante per l’agricoltura e per il commercio. Oggi, la Riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi tutela un ambiente straordinario, fatto di canyon, grotte, boschi di querce e castagni, popolati da aquile e falchi pellegrini. È un paradiso per escursionisti e amanti della natura selvaggia, che qui trovano percorsi spettacolari e panorami mozzafiato.

Una fortezza medievale e la devozione alla Madonna

Ma Fiumedinisi non è solo natura: è anche un borgo che porta le tracce di un passato medievale. Dominava l’area il castello bizantino-normanno, costruito per controllare la valle e le vie di collegamento tra Ionio e Tirreno. Oggi restano ruderi che evocano secoli di assedi e dominazioni, memoria di un’epoca in cui questo borgo era strategico per la difesa di Messina.
Accanto alla storia militare, vive la devozione religiosa: la festa della Madonna Annunziata, celebrata ogni 25 marzo, è tra le più sentite della provincia. La processione coinvolge l’intero paese e richiama fedeli da tutta la Sicilia orientale, confermando il legame profondo tra fede e identità locale.

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