Il cuore pulsante di una città eterna: il luogo che racconta l'anima vera di Catania

Nel cuore di Catania esiste un mercato antico, nato tra pietra lavica e mare, dove l’Etna e il Mediterraneo si sfiorano davvero.

19 novembre 2025 21:00
Il cuore pulsante di una città eterna: il luogo che racconta l'anima vera di Catania - Foto: G.dallorto/Wikipedia
Foto: G.dallorto/Wikipedia
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Un intreccio di fuoco, pietra e mare

Nel cuore più antico di Catania, dietro la Piazza del Duomo, esiste un luogo dove il tempo sembra fermarsi e la città mostra la sua essenza più viscerale. È qui che la lava dell’Etna incontra l’odore del mare Ionio, in un dedalo di archi, pietra nera e voci che si rincorrono.

Ogni mattina, fin dalle prime ore dell’alba, si apre un microcosmo rumoroso e affascinante. Le grida dei venditori, il luccichio dei pesci appena sbarcati e il profumo di salsedine riempiono l’aria.
È un rituale antico, rimasto pressoché immutato nei secoli, che si svolge ai piedi di Porta Uzeda e del Palazzo degli Elefanti, laddove il fiume sotterraneo Amenano riemerge in superficie in una fontana “a lenzuolo”.

Sotto le volte di pietra lavica si percepisce il respiro più autentico della città. Qui non si vendono solo pesci, ma storie, leggende familiari, memorie di mare e di fuoco. Ogni bancone è un racconto, ogni voce un frammento della Catania popolare, quella che resiste da secoli al tempo e ai terremoti.

Il cuore pulsante di una città eterna

Questo mercato non è solo un luogo di commercio: è una testimonianza viva della cultura urbana catanese.
Sorge sull’antico tracciato di via Pardo, in prossimità delle vecchie mura medievali, dove un tempo la città si affacciava direttamente al mare.

Qui la pietra lavica assorbe il rumore dei passi, i portici antichi raccontano di un’anima mercantile mai sopita, e i venditori tramandano un linguaggio che è quasi musica popolare.
L’alternarsi di colore, suono e movimento rende questo luogo uno spettacolo continuo, un teatro naturale dove gli attori sono i cittadini stessi.

Chi attraversa la zona sente la presenza dell’Etna, percepisce la forza della terra sotto la pietra e il mare appena oltre le mura.
È la Catania che non finge, quella che non ha bisogno di maschere, dove la quotidianità diventa identità.

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