La cripta nascosta dove il sangue di un martire cambiò per sempre la storia di Catania
A Catania, un sito dimenticato racconta il martirio di Sant’Euplio. Storia, rovine e una curiosità che pochi conoscono.
La memoria di un martirio antico
Tra le strade del centro di Catania, accanto ai grandi monumenti barocchi e alle piazze più note, si cela un sito poco conosciuto ma di enorme valore storico: la Chiesa di Sant’Euplio.
Si tratta di un piccolo luogo di culto edificato in onore del diacono Euplio, martirizzato a Catania nel 310 d.C. sotto l’imperatore Massimiano. La tradizione vuole che il santo venisse arrestato mentre leggeva pubblicamente le Sacre Scritture, gesto considerato sovversivo. La sua esecuzione avvenne a colpi di uncini, in un supplizio che impressionò profondamente la comunità cristiana dell’epoca.
Sul luogo del martirio fu eretta nei secoli una chiesa modesta ma intensa di significato, che sopravvive oggi in condizioni ridotte, come memoria incisa nel tessuto urbano della città.
Un sito nascosto nella città contemporanea
La Chiesa di Sant’Euplio non appare immediatamente agli occhi dei visitatori, soffocata dal traffico e dalla crescita edilizia che nei secoli hanno trasformato il centro di Catania.
Eppure, chi si ferma a osservare i suoi resti percepisce un’atmosfera particolare. Le mura in pietra lavica, i ruderi ancora visibili e la semplicità dell’impianto architettonico restituiscono la sensazione di trovarsi davanti a un pezzo di storia che ha resistito al tempo, ai terremoti e alle colate laviche che hanno colpito la città.
Questo sito rappresenta un esempio straordinario di come la memoria cristiana primitiva si sia radicata a Catania, andando oltre le grandi cattedrali e i palazzi nobiliari. Qui non c’è monumentalità, ma la testimonianza diretta di fede e sacrificio.