La strada catanese che nasconde le ferite del tempo e un segreto sotto le sue pietre
Nel cuore di Catania, Via Sant’Euplio custodisce rovine romane, chiese perdute e una curiosità poco conosciuta.
Tra le vie antiche di Catania
Nel cuore di Catania, a pochi passi da Piazza Stesicoro, corre una strada apparentemente normale: Via Sant’Euplio.
Chi la percorre oggi vede solo palazzi moderni, botteghe, auto in fila, eppure sotto quell’asfalto si nasconde una stratificazione millenaria che racconta la storia stessa della città.
La via prende il nome dal diacono Sant’Euplio, martirizzato nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano. In epoca romana, in quest’area si trovavano abitazioni patrizie, bagni termali e una porzione del teatro antico che si estendeva fino al quartiere oggi scomparso di Sant’Agata al Carcere.
Dopo la devastante eruzione del 1669 e il terremoto del 1693, la città cambiò volto, e Via Sant’Euplio venne ricostruita seguendo il nuovo impianto urbanistico barocco. Dietro le facciate barocche e le ricostruzioni ottocentesche, però, sopravvivono resti di muri romani, archi in pietra lavica e porzioni di mosaico ancora visibili nei sotterranei dei palazzi.
Curiosità: dalle rovine romane alle tracce scomparse
Percorrere Via Sant’Euplio significa attraversare un tratto di memoria archeologica. È uno dei punti in cui si percepisce meglio il contrasto tra la Catania antica e quella moderna.
Qui si trovavano, infatti, i resti di un vasto complesso termale romano, le Terme di Sant’Euplio, di cui oggi restano alcune strutture murarie integrate negli edifici.
Le terme vennero esplorate a più riprese nel corso dell’Ottocento, rivelando ambienti voltati, pavimenti in cocciopesto e condotti per il riscaldamento.